AversaDonna inaugura il museo della “Ruota degli Esposti”

di Redazione

La Ruota degli EspostiAVERSA. AversaDonna riprende un’iniziativa già avviata negli anni scorsi e domenica 20 aprile, alle ore 10, nell’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria, inaugura il Centro Documentario e Museale “Rota degli Esposti, il luogo e la memoria”. Il luogo non poteva essere che quello che fu la Reale Casa dell’Annunziata di Aversa. video

L’iniziativa è stata illustrata durante una conferenza stampa venerdì mattina, alla caffetteria “Il Boschetto”, dove erano presenti la presidente di AversaDonna, Nunzia Orabona, il sindaco Domenico Ciaramella, Michele Di Natale, preside della Facoltà di Ingegneria, e Maria Rosaria de Divitiis, Sovrintendente Archivistico per la Campania. “Abbiamo raggiunto – ha spiegato Nunzia Orabona – un traguardo inaspettato ed accidentato, ossia donare alla città un museo sull’antica Rota degli Espositi. Le donne in difficoltà hanno cominciato a lasciare gli infantipresso l”ospedale dell”Annunziata, in questa ruota,restaurata nel 2004, che rappresenta il pezzo forte della collezione. Fin dal 1479 e nel dopoguerra l’ultima ospite è stata la signora Elena Pioggi che con grande slancio ci ha donato il “Torno”, cioè la culla di legno che accoglieva i neonati abbandonati”. AversaDonna, per l’occasione, si è associata al Movimento Bambino, trovando svariati patrocini tra cui quello della Regione Campania, Provincia di Caserta, Sovrintendenze Archivistica e dei Beni Architettonici della Campania, Asl Ce2 e Comune di Aversa.

L’usanza di raccogliere bambini nelle case di accoglienza nasce in forma organizzata sotto Papa Innocenzo III, il primo gerotrofio fu quello dell’Ospedale di S.Spirito di Roma. La Casa Santa dell’Annunziata di Napoli, grande centro di “raccolta” proprio degli “esposti” che diventeranno gli Esposito, viene invece eretta nel XIV secolo, quale ex voto di due nobili napoletani, prigionieri angioini, resi liberi. Nel 1322 viene ritrovata una neonata sui cui pochi panni vi è scritto “da buttarsi per povertà”, questo episodio fa sì che proprio in questa Casa venga avviata la “raccolta” dei trovatelli. La “ruota degli Esposti” diventa una consuetudine che si espande a tutto il territorio nazionale e quindi presso la Reale Casa dell’Annunziata di Aversa. Il passaggio dei bambini attraverso la ruota trasformava gli stessi in “figli della Madonna” , o “figli d’a Nunziata”, o “esposti”, ma in altre parti d’Italia erano i “proietti”, i “diotallevi”, i “dioguardi”. Spesso al collo degli sventurati veniva appeso un foglietto di carta con indicazione sui genitori, o anche pezzetti di oro o di argento. Le condizioni di vita in tutte queste Case erano a dir poco “pessime” e talvolta accadeva che la stessa madre che aveva abbandonato il bimbo, si ripresentasse poi in forma anonima per allattare e quindi recuperare qualche soldo. Gioacchino Murat, forse uno dei più illuminati governanti della storia nel mezzogiorno d’Italia, nel 1914 volle l’abolizione dell’usanza, ma le ruote sopravvivono per circa un altro secolo. Dagli esposti agli abbandoni il passo è stato breve, recenti le campagne di sensibilizzazione del Ministero delle Pari Opportunità e del Ministero della Salute per mettere freno all’uso dell’abbandono. Oggi il nostro paese protegge la maternità e ha tutta una serie di forme di tutela per le donne in difficoltà, come la possibilità di partorire in anonimato negli ospedali senza lasciare segni e per le immigrate senza rischiare l’espulsione dall’Italia. Di certo il problema ancora oggi esiste, anche se ridotto in minima parte e ben arrivano tutte queste iniziative di ricordo, ma anche di sollecito affinché le leggi esistenti vengano applicate per la tutela della donna e dei suoi bambini.

“Rota degli Espositi” – conferenza stampa

Domenico CiaramellaMichele Di Natale

Nunzia Orabona – presidente Aversa Donna

Maria Rosaria de Divitiis – sovrintendente archivistico Campania

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