SANTARPINO. Il candidato a sindaco di Alleanza Democratica per SantArpino, Eugenio Di Santo, interviene sulla decisione dellassessore ai Lavori Pubblici della giunta Savoia, Roberto Iavarone, di dimettersi dallesecutivo cittadino e di non ricandidarsi alle elezioni del prossimo aprile.
Il dissenso politico espresso dallassessore Iavarone, – dichiara Di Santo – che fra le altre cose è componente dellassemblea nazionale del Partito Democratico, rappresenta un atto dalla grande valenza politica e democratica. Con la sua decisione lormai ex delegato al settore dei lavori pubblici e dellurbanistica, a cui va tutto il mio apprezzamento e la mia stima politica e personale, ha messo in luce ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, come la compagine capeggiata dal Savoia oramai si caratterizza sempre di più per lessere un elenco di parenti ed affini, che non ha più niente di politico e democratico. È palese come quello che resta della coalizione che ancora sostiene lattuale primo cittadino altro non sia che un circolo chiuso, dove gli spazi decisionali e di indipendenza sono sempre più ristretti, e dove le scelte sono oggi più che mai prese dai soliti noti. Nessuna persona che intenda la politica come partecipazione, apporto di idee, volontà di prendere parte ad un percorso realmente democratico può riconoscersi in una formazione che assomiglia sempre di più ad unoligarchia. Ma Savoia, invece, di riflettere ed analizzare le cause di queste continue e ripetute defezioni che sono proseguite ininterrotte per lintera durata della consiliatura, prosegue imperterrito per la sua strada fatta di accentramento e autoritarismo. Lesatto opposto del modello di Alleanza Democratica per SantArpino che è una coalizione dove tutte le forze politiche e sociali hanno pari dignità e dove le decisioni sono prese non solo fra tutti i soggetti che compongono la nostra compagine, ma partendo dallascolto e dal confronto coi cittadini. Basta vedere come abbiamo scritto il nostro programma, chiedendo alla cittadinanza di indicarci le proprie priorità, e per questa cosa siamo stati oggetti di sberleffo da parte dei nostri avversari. Ecco – conclude Di Santo- questa è la reale differenza fra chi fa del confronto democratico il fondamento del propri agire politico, e chi, invece, lo considera uninutile perdita di tempo.