Scontro tra le “camerate” Mussolini e Santanché

di Redazione

Alessandra MussoliniDaniela SantanchéSpigolando sul sito web del Corriere della Sera abbiamo potuto cogliere questo elegante e davvero istruttivo “botta e risposta a distanza” tra le due indiscutibili “first lady” della Destra italiana.

Parliamo di Alessandra Mussolini, leader di Azione Sociale e candidata nelle liste del Pdl di Silvio Berlusconi, e Daniela Santanché, candidata premier della neo-formazione La Destra guidata da Francesco Storace. A dare indirettamente il via alle danze pare sia stata proprio la Santanché che martedì scorso ha lanciato a mezzo stampa un appello “a tutte le donne italiane” dal contenuto molto esplicito: “Non date il voto a Silvio Berlusconi, perché lui ci vede solo orizzontali, non ci vede mai verticali!”. Figurarsi!

Daniela SantanchéAlla nipote del Duce non è parso vero di poter rispondere in tono alla “sobria” battuta dell’ex collega alleanzina Santanché! E così l’Alessandra furiosa, scorciandosi le maniche della camicetta, a mò delle parenti puteolane che con lei hanno frequentato i College di Oxford e Cambridge, ha signorilmente replicato: “Per decenza, la Santanché è l’unica a non dover aprire bocca sull’argomento poiché rappresenta la perfetta incarnazione della donna ‘politicamente’ orizzontale. Infatti, la sua storia politica – ha affermato la Mussolini – è l’esempio contrario di quello che una donna deve fare per contribuire all’affermazione della democrazia paritaria. Nel partito ove è stata sino a qualche settimana fa (An, ndr), la Santanchè è sempre stata protetta a discapito del merito, a partire dalla elezione in Parlamento, sempre avvenuta orizzontalmente grazie ad un posizionamento d’onore nel listino bloccato, l’ultima volta dietro a Gianfranco Fini – ha detto ancora la leader di Azione Sociale – ed oggi, ancora una volta orizzontalmente, in quanto scelta come candidato premier da un protettore politico, ha la pretesa di voler indicare alle donne chi meglio le rappresenta. Non sta certo a me difendere Berlusconi – ha aggiunto la Mussolini – del quale sono note la galanteria nonchè il rispetto delle donne in politica come nella società. Fossi in lei eviterei di cercare la polemica con lui su questo argomento: rischia il grottesco”. Immediata la controreplica della “vergine e martire” Santanché: “Sarebbe fin troppo facile rispondere, ma per principio non polemizzo mai con le donne. Le italiane – ha spiegato la candidata premier de La Destra – sanno bene come Berlusconi consideri le donne e c’è tutta una pubblicistica a dimostrarlo. Quanto ad Alessandra Mussolini, credo che suo nonno, Benito, si rivolti nella tomba a vederla fare la valletta di chi ha definito il fascismo come il male assoluto”.

Alessandra MussoliniA questo punto, però, la Mussolini non si poteva certo “tenere la posta”, come si dice a Napoli, e visto che era stato citato il fascismo ha pensato bene di tirare fuori il suo amato avo paterno che di fascismo, donne e posizioni orizzontali se ne intendeva davvero: “Proprio stanotte – ha obiettato la nipote del Duce – ho sognato mio nonno Benito e mi ha detto cosa pensa della Santanchè”. Ahi! Una pugnalata secca, in stile “maitresse anni ‘30”, giunta dritta tra le pieghe del reggiseno sexy-orbace della Santanché che, poverina, così maltrattata dalla virago Alessandra, ha potuto solo replicare, stavolta tramite lettera, con un patetico tentativo di apologia del fascismo, sperando almeno in una “captatio enevolentiae”. “Cara Alessandra, – ha chiosato la “candida” candidata premier de La Destra – ti rivelo io riservatamente cosa ti ha detto ieri notte nonno Benito in sogno: ‘Mia amatissima nipotina, non dovevi essere proprio tu e non la Santanchè a ricordare agli italiani, come ha fatto oggi a Napoli con la schiena dritta e il petto in fuori, che senza Mussolini non ci sarebbero stati il salario garantito, l’Inps, i diritti per le donne, Cinecittà, Marconi, Pirandello, D’Annunzio, la grande architettura e le grandi bonifiche?’ Ti perdono, mia carissima Alessandra, perché non sai quello che fai e con chi stai, anche perché senza Mussolini neppure il tuo Fini sarebbe mai esistito politicamente. Con comprensione, tua Daniela”.

Naturalmente la Santanché, per indorare la pillola e cercare la pace con la nipote del Duce (in fondo sono sempre camerate, dai!), nel dipingere Mussolini ed il fascismo ha omesso giustificabilmente qualche piccolissimo particolare di secondaria e quasi nulla importanza storica come l’abolizione totale delle libertà democratiche e personali; le violenze ripetute e gli omicidi degli avversari politici; tre guerre, una di appoggio al fascismo spagnolo, una di conquista coloniale in Africa e l’altra mondiale, combattute tutte senza armi, né denari e terminate ancora peggio con prezzi altissimi di sangue e di miseria, nonché la consegna finale dell’Italia alla barbarie nazista. Particolari secondari, come si diceva. Non era forse meglio se Alessandra Mussolini continuava a fare la showgirl in tv ed i filmetti sexy sul grande schermo, alternandosi nel suo impegno di moglie e madre? E non era forse meglio se anche la Daniela Santanché continuava ad organizzare feste e ad inaugurare nuovi night club in Costa Smeralda ed in Versilia col suo amico e socio Flavio Briatore, un altro che di “donne orizzontali”, specie se ben ricompensate, se ne intende quanto il Cavaliere? “Sciacquetta nera, bella abissina, aspetta e spera che già l’ora si avvicina,…..”

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