Pina Picierno, la giovane speranza di Veltroni

di Antonio Taglialatela

Pina Picierno CASERTA. La si potrebbe chiamare già “onorevole”, ma non le interessano certi vecchi appellativi. Il candidato premier Walter Veltroni l’ha voluta personalmente capolista in Campania, al posto di un pezzo da novanta come Ciriaco De Mita, ma lei si dimostra una campionessa di umiltà.

Non ci sono le preferenze, è in prima posizione nella seconda circoscrizioneregionalealla Camera e potrebbe starsene tranquillamente a casa ad aspettare che venga eletta in Parlamento, ma lei scende in strada tra la gente, quella dei piccoli centri, spesso dimenticati nonostante siano i principali “avamposti” dell’illegalità. E non arriva in Mercedes, accompagnata da qualche “scagnozzo” in giacca e cravatta e con occhiali scuri, ma con un’utilitaria, assieme ad un gruppo di amici e altri giovanissimi candidati che le vogliono bene e credono in lei. Pina Picierno vuole essere “semplicemente giovane” e impegnata sul proprio territorio, la Campania, in particolare la provincia di Caserta, per sensibilizzare le nuove generazioni sul tema della legalità.

26 anni, originaria di Teano, laureata in Scienze della comunicazione con una tesi (guarda i casi della vita, sul linguaggio di…Ciriaco De Mita!), già presidente federale dei Giovani della Margherita e collaboratrice della cattedra di “Metodologia e Tecniche della Ricerca Sociale” all’Università di Salerno, nonostante i tanti impegni professionali e politici ha sempre trovato il tempo per coltivare la sua più grande passione: il volontariato nella Croce Rossa. Ama la poesia e la cioccolata, tanto che la stessa rivela che conclude le sue serate con i versi di Neruda e un cucchiaio di Nutella.

Mercoledì 19 marzo la Picierno è giunta in quel di Gricignano, cittadina di 10mila anime del casertano. Assieme ai “colleghi” candidati in Campania, Gennaro Diana e Ida Iorio, ha girato nei bar ed esercizi commerciali per promuovere “Rifiuta il pizzo”, iniziativa contro il racket, uno dei business più remunerativi della camorra. Della criminalità possiamo liberarci, per i commercianti può esserci un futuro privo di minacce, per le ragazze e i ragazzi un domani assente da paure”, dice la Picierno, che, riprendendo lo slogan del suo partito, esclama: “Si può fare…se ognuno ritrova la forza di crederci davvero”.

I suoi “blitz” nei locali pubblici, dove invitava i titolari ad affiggere l’adesivo “Rifiuta il pizzo”, non si sono rivelati una semplice toccata e fuga. Con alcune persone si è intrattenuta a parlare, tanto da far nascere interessanti dibattiti che hanno “intralciato” il tabellino di marcia della giornata. “Ma io devo ascoltare la gente, altrimenti cosa mi sono candidata a fare!” sussurrava a chi le faceva notare le lancette dell’orologio. Come il dibattito con un poliziotto fuori servizio, lamentatosi del fatto che in Italia non vi è certezza della pena: “Oggi li arrestiamo, domani escono…”, “…Polizia, Arma, Finanza fanno grandi operazioni, in gran parte rischiose, e poi le leggi vigenti si rivelano un colabrodo…”.,“Per non parlare delle lungaggini burocratiche…”, “…la politica, a prescindere dai partiti, se ne deve occupare…”, le parole dell’esponente delle forze dell’ordine.

Il “viaggio” della Picierno è proseguito nelle altre località del casertano e terminerà il 13 e 14 aprile, quando i cittadini saranno chiamati alle urne. Da lì, per la 26enne, inizierà l’impegno in Parlamento, lì dove si ha il potere di “fare” davvero quello che “si può fare”.

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