Ma siamo veramente tutti asinelli?

di Redazione

asinoI dati del Ministero della Pubblica Istruzione, pubblicati sullo specifico sito www.pubblica.istruzione.it, parlano chiaro.

Il primo quadrimestre degli Istituto Superiori è stata una vera e propria tragedia, ben 2 milioni di studenti infatti hanno riportato insufficienze in una o più materie. In pratica il 70% degli iscritti è al di sotto del classico 6. Il dato diventa addirittura da “disastro” negli Istituti Professionali dove l’80% degli studenti è insufficiente, mentre “tiene” , si fa per dire, il Liceo Classico, con il 57,6% degli insufficienti. I dati sono da vero e proprio cataclisma, allorquando si parla poi del numero di debiti per singolo alunno, siamo di fronte a ben 8 milioni di insufficienze, in pratica ogni alunno dovrà recuperare almeno 4 debiti. Regina delle insufficienze è la Matematica, nel 62,4% dei casi gli studenti steccano proprio in questa materia. Lo studio ci dice anche di una certa uniformità di risultati nei vari anni di corso, denotando una riduzione di insufficienze solo nella quinta classa , dove si scende a dati di insufficienza intorno al 65%. In materia interviene direttamente Giuseppe Fioroni, ministro a “scadenza” della Pubblica Istruzione, che sollecita le scuole a impegnarsi al massimo perché entro giugno si recuperi quanto più possibile. Ben convinti, tutti, che nella seconda parte dell’anno scolastico si va a recuperi elevati percentualmente parlando, resta comunque il problema vero che è quello di un forte disagio che oggi è possibile toccare con mano nella scuola superiore italiana. Colpe solo degli alunni, o anche insegnanti impreparati a trattare le nuove generazioni? Da tante parti si alzano critiche contro un certo modo di fare proprio degli insegnanti delle scuole superiori, che trattano con estremo distacco gli alunni, senza mai veramente entrare negli interessi e nei bisogni dei giovani, catapultati da un sistema, quello della scuola media, ancora protezionistico e “materno” ad un sistema di estremo individualismo e spesso di “solitudine” dello studente. Un capitolo a parte meriterebbe certamente la matematica, disciplina, troppo spesso affidata ad insegnanti che non la amano ed ancora di più non sono capaci di insegnarla in modo comprensibile alla stragrande maggioranza degli alunni. In verità sulla capacità di insegnamento ci sarebbe da chiedersi dove gli insegnanti italiani ricevano le basi concrete per insegnare e non solo per conoscere essi stessi le materie nelle quali si vanno a cimentare. Questi comunque in sintesi i dati diffusi dal Ministero che lasciamo al giudizio dei nostri lettori :

Studenti con insufficienza al 1° quadrimestre Scuole Superiori e disciplina meno studiata

Liceo Classico 57,6 % (matematica 52,9 %)

Liceo Scientifico61,9 % (matematica 64,9%)

Licei socio-psico-pedagogici57,6% (lingua straniera 69,5&)

Liceo Linguistico67,4 % (lingua straniera 83,5%)

Istituti Tecnici 76,4% (disc.tecnico-profess. 88,7%)

Istituti Professionali 80,0% (disc.tecnico-profess. 83,4%)

Istruzione Artistica73,8% (discipline artistiche 94,6%). Una meditazione banale potrebbe indicare al Ministro una minore quantità di progetti inutili, tantissimi nelle scuole medie inferiori, altrettanti in quelle superiori, sola giustifica per dare qualcosa di soldi in più in busta paga agli insegnanti (che probabilmente la meritano comunque) e una attenzione su progettualità uniche nazionali, capaci di dare risposte alle esigenze di concreta partecipazione dei giovani alla crescita culturale del nostro mondo scolastico, anche al fine di uniformaci ai tanto più bravi studenti del resto di Europa, almeno da quello che ci dicono le statistiche.

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