La politica toglie ai poveri per dare ai ricchi

di Redazione

La CastaNon è utopia è la pura realtà, i politici tolgono ai poveri per dare ai ricchi. L’ho già descritto in un altro intervento la scorsa settimana, inerente all’assegno di “reinserimento dei politici in società”.

Un”altra legge che favorisce chi già nel corso della sua vita politica ha beneficiato di stipendi d’oro e, solo dopo due legislature, ha diritto ad una pensione, “ovviamente”, d’oro. Per non parlare dei vitalizi, contributi all’editoria per i partiti, contributi elettorali di un euro per ogni voto preso, lavori pubblici mai terminati, consulenze, incarichi, ed altri benefici che sono lo spreco immane della politica italiana. Per dirla alla Lubrano, la domanda sorge spontanea: perché bisogna dare altri soldi ai “trombati” delle Politiche e a tutti coloro che non si sono candidati? Bella domanda! Chiaramente questo dimostra, ancora una volta, lo scarso interesse nei confronti dei problemi dei cittadini. In questa fase gravissima di crisi economica, con l’inflazione al 3,3%, non era meglio destinare questa montagna di soldi pubblici, prelevati dalle tasche dei contribuenti che pagano le tasse, a coloro che ne hanno veramente bisogno? Un aiuto concreto per i pensionati, tanto osannati in questa campagna elettorale solo e soltanto per fini propagandistici, oppure a tutte quelle piccole imprese che sono sull’orlo del fallimento? Trenta milioni di euro, tanto ci costa far “reinserire in società” i politici, avrebbero sicuramente messo una pezza ai tanti problemi che queste due categorie. Invece cosa si fa? Si pensa a tutelare coloro che non si sono candidati e tutti quelli che, non inseriti in posizioni sicure, non verranno eletti, dandogli il giusto “contributo” affinché non “soffrano” situazioni di “disagio economico” una volta divenuti “disoccupati della politica”. Nessuno aiuta od offre un sostegno per continuare a stare in società ad un operaio, ad un giovane che resta senza lavoro, a chi è senza lavoro, a chi è in difficoltà economiche, mentre ai politici si danno in media 240 mila euro per superare il “momento di difficoltà sociale”. Ma stiamo scherzando? In campagna elettorale si continua a dire che bisogna fare miracoli per i precari, i pensionati, i lavoratori, poi si sprecano soldi degli italiani ancora una volta per darli ai politici. Tre milioni è costato stampare le schede elettorali, soldi chiaramente prelevati dalle tasche dei cittadini. Non dimenticando quanto ci costa ogni volta che si va alle urne, quanto ci costa mantenere la inefficiente macchina amministrativa nella sua piena interezza, quanto ci costano i manager pubblici, la classe politica, i partiti, gli apparati che girano intorno ai partiti, ci costano tantissimo. In tutti questi intrallazzi nessun partito, di qualsiasi coloro esso sia, dice mai di no, quando c’è da prendere soldi nessuno si tira indietro. Poi in campagna elettorale tutti continuano a predicare bene promettendo la luna. Nessuno dice: “…ci siamo fatti tante leggi a misura per noi, decurtando tantissimi soldi dalle esigenze di voi elettori”. Bisogna dirle queste cose, perché devono capire quale è la fonte dei loro problemi, lasciatemelo ripetere: è lo spreco dei soldi pubblici a fare i maggiori danni al Paese. In queste ultime due settimane invito veramente il maggior numero di italiani a leggere il libro “La Casta”, per comprendere meglio come i politici tolgono ai poveri per dare ai ricchi. Una volta letto il libro, sono convinto che la stragrande maggioranza degli italiani il 13 e 14 aprile se ne andrà in gita.

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