Berlusconi a una precaria: “Sposa mio figlio”

di Redazione

Silvio BerlusconiROMA. “Io, da padre, le consiglio di cercare di sposare il figlio di Berlusconi o qualcun altro del genere; e credo che, con il suo sorriso, se lo può certamente permettere”.

Questa la ricetta che Silvio Berlusconi propone per combattere la precarietà. Nel corso del programma “Punto di Vista” del Tg2, il leader del PdL ha aperto, forse involontariamente, una nuova questione, l’ennesima, probabilmente per evitare che si parli e si pensi ai veri temi che dovrebbero affrontare i prossimi governanti del Paese. Con il suo sorriso “affascinante” il “Berlusca” cerca di far colpo sulla donna di turno e di catturare l’attenzione della giovane ragazza, ma gioca su una questione scottante e lo stesso presentatore della trasmissione Maurizio Martinelli, obietta che “di figli di Berlusconi in giro ce ne sono pochi”. L’ironia coglie il segno e una serie di repliche giungono a gonfiare una polemica basata sul nulla. “Come italiano mi vergogno delle parole di Berlusconi” tuona Dario Franceschini, offeso che qualcuno possa scherzare sulla precarietà e possa permettersi di offendere chi si trova in questa condizione paventando una soluzione da “lucciola”. “Di fronte a centinaia di migliaia di giovani italiani che vivono la precarietà del loro rapporto di lavoro come un”ipoteca sul loro futuro, rispondere ad una ragazza precaria che il modo di uscire dalla sua situazione è sposare il proprio figlio, o il figlio di un milionario, suona come un”offesa insopportabile”, continua il vicesegretario del Partito Democratico, che conclude: “Penso che in qualsiasi paese un leader politico, a prescindere da quale parte esso appartenga, sarebbe costretto a scusarsi per quella battuta offensiva”. Poi tocca a Fausto Bertinotti commentare “la battuta” del “Berlusca”. L’uscita del leader del PdL è, secondo il candidato della Sinistra Arcobaleno, “indicativa di una cultura che propone ai giovani una realizzazione fuori dalla loro vita ordinaria”. E allora, continua Bertinotti, quasi a voler scimmiottare il suo avversario, non resta che augurare ai precari “che vincano la lotteria”. Una speranza che alberga nei cuori di tutte quelle persone, soprattutto donne nell’ultimo periodo, che quotidianamente riempiono le casse dello Stato acquistando i biglietti milionari, perché ormai per loro l’unica speranza di arrivare senza affanno a fine mese è riuscire a vincere anche poche centinaia di euro grattando un pezzo di carta. Ma la ricetta della Sinistra è quella di “cancellare l’idea della lotteria” a favore di miglioramenti concreti. Eppure di ipotesi per effettuare questi miglioramenti nessun accenno da parte di chicchessia. Ma si, siamo in campagna elettorale: è meglio parlare d’altro.

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