Alitalia lascia Malpensa: 900 lavoratori in cassa integrazione

di Antonio Taglialatela

Aeroporto di MalpensaMILANO. L’Alitalia taglia il 70 per cento dei voli operativi su Malpensa. La crisi della compagnia aerea, dunque, come era previsto, coinvolge anche lo scalo milanese, che da oggi diventa un “ex hub”.

Di conseguenza, per 900 lavoratori della Sea, società che gestisce lo scalo varesino assieme a Linate, scatta la cassa integrazione di 24 mesi, che lascerà a casa, a rotazione, 550 dipendenti dell’handling e 350 della capogruppo. Con l’entrata in vigore dell’orario estivo, i voli settimanali di Alitalia su Malpensa passano dagli attuali 1238 a 352: meno 886 collegamenti a settimana. I voli giornalieri, quindi, passano da 177 a 50, portando le destinazioni a 38, ovvero 3 intercontinentali, 26 internazionali e 9 domestiche. Non ci saranno più i 21 collegamenti settimanali di Alitalia con Londra, Francoforte, Barcellona, Berlino e Madrid, città che saranno raggiungibili solo volando con altre compagnie. Cancellati i voli anche per Shanghai, Mumbai e Delhi, Boston e Chicago e Buenos Aires, ridotti a sette quelli per Tokio. Altri voli intercontinentali saranno trasferiti sull’aeroporto romano di Fiumicino. Per quanto riguarda i passeggeri, è calcolato che i viaggiatori di Alitalia su Malpensa diminuiranno di 7 milioni nel giro di un anno. Intanto, circa la trattativa per l’acquisizione dell’ex compagnia di bandiera, domani riprenderà la trattativa tra Air France e sindacati. La compagnia francese nei giorni scorsi ha presentato una nuova offerta, che però non cede sugli esuberi. Sul piano politico, Berlusconi continua a promuovere la cordata italiana, Veltroni invece preme per il negoziato con i francesi, ma chiede salvaguardia per Malpensa.

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