Diossina, Cerreto (An) attacca Unione Europea

di Redazione

Marco CerretoCASERTA. Marco Cerreto, vice presidente provinciale di Alleanza Nazionale e componente della consulta agricola nazionale di Alleanza Nazionale, esprime tutto il suo stupore sulla provocazione dell’Unione Europea che avrebbe chiesto chiarimenti sul caso mozzarella alla diossina.

“Questa – afferma Cerreto – è l’ennesima provocazione, che ha del ridicolo, che l’Unione Europea attiva nei confronti della Dop della nostra mozzarella di bufala campana, prodotto tra i più sicuri al mondo, basterebbe conoscerne a fondo il disciplinare di produzione, per comprendere che il Consorzio è in grado di assicurare il massimo della sicurezza su uno dei prodotti più invidiati al mondo, e come tutti oggetto di agropirateria, anche nella stessa zona dop, ovvero Campania, basso Lazio e alto Foggiano, per quanto concerne il latte. Gli allevatori aderenti all’Anasb seguono un disciplinare alimentare e le bufale sono censite e periodicamente controllate, da ciò deriva l’assunto, fino a prova contraria che chi aderisce a tutti gli effetti alla Dop e alle regole derivanti da tale disciplina comunitaria immette sul mercato un prodotto ineccepibile e altamente sicuro. Ingiustificati sono quindi sia gli attacchi reiterati dell’Unione Europea, sia gli altrettanto ridicoli blocchi della Corea e del Giappone del nostro ‘oro bianco’. Mi chiedo dove sia l’Unione Europea quando le mega tonnare giapponesi si infiltrano nei nostri mari e depredano il tonno rosso del mediterraneo, impoverendo le nostre flotte e i nostri pescatori, imponendo il flusso di mercato a loro vantaggio con la complicità spagnola. Dove sono comunità europea e l’attenzione dei media quando i coreani si permettono di invadere il nostro mercato facendo penetrare in maniera illecita giochi per bambini fabbricati con vernici tossiche, tessuti tessili e finta seta per fare concorrenza alla nostra seta di San Leucio? Sarei poi curioso di confrontarmi con questi ispettori della comunità europea per sapere se gli stessi chiarimenti vengono chiesti ad altre dop europee, tipo olive greche, arance o patanegra spagnoli, o qualche cabernet polacco le cui vigne sono allocate ai confini con l’Ucraina, o gli special wurst tedeschi trasformati con suini olandesi. Ci domandiamo ancora cosa abbiano fatto sinora la Regione Campania e il suo presidente che evidentemente è più impegnato a difendere se stesso dal processo per truffa che lo riguarda piuttosto che la nostra provincia, senza alcuna guida di peso e senza alcuna strategia diplomatica. Non posso dimenticare che nel 2003, sulla guerra delle quote vino tra Francia e Italia, in commissione agricoltura a Strasburgo irruppe come un indiavolato Chirac in persona, facendo letteralmente impallidire i burocrati della Unione Europea. La nostra comunità invece è abbandonata a se stessa e la psicosi delle immagini dei cumuli di monnezza hanno preso il posto del luogo della concertazione e si sono sostituite a qualsivoglia pianificazione e tutela del territorio. A costoro rinnoviamo l’invito a dimettersi prima che sia davvero troppo tardi”.

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