Marcianise: il primo giorno del commissario

di Redazione

MunicipioMARCIANISE (Caserta). Alle 11,45 di ieri, il prefetto Umberto Cimmino, accompagnato dal segretario generale del Comune, Gigi Zampella, ha varcato la soglia del municipio di Marcianise dove lo attendeva l”ormai ex sindaco Filippo Fecondo (nel pomeriggio gli è stato notificato il decreto di sospensione del prefetto di Caserta, Ezio Monaco) per il passaggio delle consegne.

Una prima presa di contatto tra il capo della commissione che gestirà l”amministrazione comunale per il prossimo anno e mezzo e il primo cittadino. Un colloquio durato poco più di mezz’ora in cui il prefetto ha voluto conoscere i principali progetti che l”amministrazione sta portando avanti, mentre martedì ci sarà l”insediamento ufficiale di tutta la commissione composta oltre che da Cimmino dal viceprefetto Francesco Tarricone e dal dirigente di prefettura Maurizio Alicandro. A margine della prima visita del prefetto a Marcianise si è registrato anche un malinteso con un sottufficiale della Polizia: Cimmino, recatosi a piedi all”ingresso del Comune presidiato da due poliziotti ha chiesto all”ispettore se fosse l”entrata principale ed il sottufficiale lo ha indirizzato ad un altro ingresso, quello per gli utenti che, tra l”altro, era chiuso perché sabato. Ma il solerte segretario Zampella, che probabilmente era in contatto telefonico con il prefetto, è immediatamente sceso nella grande piazza Umberto I, sferzata da un vento freddo, e lo ha accolto in municipio. Nella giornata di ieri, quasi tutti i consiglieri comunali hanno ricevuto la notifica di sospensione inviata dal prefetto di Caserta d”intesa con il ministero dell”Interno. Intanto, si sono apprese alcune motivazioni contenute nella relazione del ministro Amato che ha determinato lo scioglimento del consiglio comunale con decreto del Capo dello Stato per accertate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata. In particolare si sottolinea che dalla relazione della commissione d”accesso «sono emersi i rapporti e comuni interessi tra un amministratore locale che svolge anche attività imprenditoriale e una delle principali famiglie camorristiche di Marcianise e la posizione di altri amministratori comunali, le cui attività imprenditoriali o professionali, spesso evidenziano un collegamento di interessi con esponenti della criminalità organizzata». Tra gli addebiti fatti agli amministratori anche alcune delibere della giunta che secondo gli investigatori «sarebbero di competenza dell”apparato gestionale» e in cui «vengono individuate le ditte alle quali affidare i lavori che risultano essere riconducibili a soggetti collegati a pregiudicati o ad organizzazioni criminali». Un”altra motivazione, infine, rigiarda «le volture dei permessi di costruire effettuate, in tempi particolarmente brevi, a favore di soggetti legati a un clan».

Il Mattino (FRANCO AGRIPPA)

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