Vigili, dura lettera dei Sindacati al comandante Guarino

di Nicola Rosselli

Stefano GuarinoAVERSA. Rino Freda, rappresentante sindacale della sigla Sulpm (Sindacato Unitario Polizia Municipale) ha inviato una dura e lunga nota al comandante del Corpo, Stefano Guarino, e ai rappresentanti delle altre sigle sindacali, in merito ai giudizi comportamentali e ai conseguenti premi di merito in danaro.

Nota che riportiamo nelle parti salienti. “Quando, dalle nostre parti, un ‘amico’ ti consiglia di assoggettarti ai suoi voleri, legittimi o meno che siano, tu già sai che il non accondiscendere comporterà una ritorsione. E stai lì ad aspettartela comunque, quasi che il riceverla costituisca una liberazione, oltre che un indicatore di valutazione dell’ ‘amico’ stesso. E il caso di chi: non leva il verbale, e si trova le gomme dell’auto tagliate; oppure del negoziante che non paga il pizzo, e trova i lucchetti bloccati dalla colla, e tanti altri ancora potrebbero essere gli esempi da fare, tutti ben conosciuti ai nostri infelici conterranei. E’ opinione comune, avallata anche da molti uomini di cultura sulla stampa, che la mentalità camorristica faccia parte di larghi settori della nostra popolazione. Per quanto mi riguarda per le questioni relative al servizio ho sempre reagito con una certa filosofia alle rappresaglie degli utenti, che si sentivano penalizzati dal mio modo di operare, (notoriamente difforme da quello dalla maggioranza dei colleghi in quanto: Poco elastico sia con gli ‘amici’ che con i ‘potenti’) e che in più occasioni, si sono sfogati o danneggiandomi l’automobile, o mettendo in giro storie infamanti sul mio conto. Ho sempre considerato le vendette come un prezzo che andava pagato alla causa della coerenza e al comportamento di chi, sebbene stesse almeno sulla carta dalla mia parte poi, per mera vigliaccheria, si schierava dalla parte del più forte.

(…..) Ma onestamente non mi sarei aspettato uno ‘sfregio’ dalla s.v. come quello che ha inteso operare in questi giorni. In cui il sottoscritto unitamente ad altri colleghi, ed in particolar modo quelli che come lo scrivente sono impegnati nell’attività sindacale, e stato fatto oggetto tra l’altro di valutazioni mortificanti, oltre che fortemente penalizzanti da un punto di vista economico.

(…..) Nel nostro paese un Giudice commina una multa di circa 2.000 euro a un pluridelinquente che viene condannato per spaccio, o furto con scasso, o lesioni, o rapina, ecc., quando tutto va bene per la Giustizia, solo dopo anni di causa. Lei ha “Multato” noi per somme, in alcuni casi ben maggiori, senza dare preventivamente regole ne criteri da osservare, senza possibilità di appello, e ad oggi senza nemmeno comunicarci com’è d’obbligo le rispettive schede personali di valutazione.

(…..) Sebbene nell’occasione dell’incontro con la commissione comunale lei abbia dichiarato in uno scoppio di rabbia; cito le sue parole: ‘Io dell’Amministrazione me ne fotto!!!’, qualora la politica le consentisse di portare avanti una simile operazione che in buona sostanza vede la bocciatura di quasi un terzo del personale, sarebbe difficile credere che il tutto possa essere solo farina del suo sacco. Per sua stessa ammissione qualche mese fa l’Amministrazione è intervenuta per farla ravvedere in merito ad un avvio di provvedimento disciplinare, figuriamoci se potrebbe rimanere insensibile a ‘17 condanne’, salvo il caso in cui la stessa non stia alla regia della operazione ‘Massacra i Vigili’, e abbia lasciato a lei il compito di primo attore.

(….). Inoltre, sono convinto di avere ricevuto il messaggio che la s.v. ha inteso dare, e cioè che: intende gestire il Corpo sotto la minaccia del ricatto, perché e bene ricordarlo visti anche i vergognosi articoli di questi giorni sui giornali, lei ha penalizzato in modo più severo quel personale che nella veste di rappresentante sindacale non si è assoggettato ai suoi voleri e non ha svenduto gli interessi dei Colleghi per farle fare bella figura con l’Amministrazione. Ringrazio in particolare i molti Colleghi che mi hanno manifestato la loro solidarietà”.

Da parte sua, il comandante Guarino si è detto sereno sul proprio operato. In particolare, dopo aver definito la nota “vagamente diffamatoria, anche se devo presumere che lo scrivente sia amareggiato”, ha sottolineato come le valutazioni, sebbene espresse in maniera più oggettiva possibile, possono, comunque, essere oggetto di impugnativa come prevede il contratto di categoria. “Inoltre, – ha continuato – così come previsto dallo stesso contratto, renderò noto ad ogni agente il giudizio ricevuto, ovviamente rispettando la privacy, tenuto conto che uno dei giudicati negativamente ha anche problemi giudiziari”.

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