L’Udc medita di abbandonare Ciaramella

di Nicola Rosselli

Cesario Liguori AVERSA. Udc fuori dalla maggioranza di centrodestra? Come già pronosticato ieri, i seguaci di Casini sembrerebbero prendere atto che la situazione politica è cambiata.

Di questa posizione si fa portavoce il segretario cittadino Cesario Liguori che, ancora una volta, compie un’analisi lucida della situazione. IL “bersaglio grosso” di Liguori è il sindaco Ciaramella, reo, a suo vedere, di aver fatto di testa sua, senza tener conto delle indicazioni dei partiti. “Con il varo della nuova giunta – ha dichiarato il segretario scudocrociato – inizia per la vita amministrativa una nuova fase. Una fase in cui il Sindaco, libero ormai dai condizionamenti dei partiti, dei quali spesso si era lamentato, sarà responsabile in prima persona di tutto ciò che nel bene e nel male verrà realizzato e dovrà di volta in volta confrontarsi in consiglio comunale con la sua vecchia maggioranza”.

Perché questo cambiamento di rotta? “Questo perché le indicazioni di principio concordate con i partiti sulla cosiddetta giunta tecnica risultano disattese. Proprio noi dell’Udc che avevamo spinto verso questa soluzione, ritenendola l’unica di riportare serenità nella coalizione, dobbiamo prendere atto che Ciaramella ha deluso in un colpo solo i partiti, i consiglieri e gli elettori. I partiti gli avevano accordato fiducia piena, facendo un passo indietro, pur di assicurare alla città un governo qualificato ed efficiente accettando il principio della discontinuità totale dell’organigramma e che i nuovi assessori non dovessero essere riconducibili a personale politico espressione diretta delle liste che avevano concorso alle ultime elezioni. I consiglieri, quelli che si erano dimessi per assumere l’incarico di assessore, nel rispetto delle decisioni dei partiti, hanno sacrificato il consenso ottenuto, rimettendo l’incarico ed uscendo di scena. I cittadini con il loro voto si erano espressi con chiarezza sui singoli candidati”.

Può essere più chiaro? “Apprendiamo che in questa giunta, accanto a qualche individualità di indubbio spessore, vi sono assessori la cui valenza tecnica è tutta da dimostrare. Inoltre notiamo addirittura la presenza di un neoassessore, contro il quale nulla abbiamo di personale in quanto nemmeno lo conosciamo, che è politicamente riconducibile alla formazione Città della Libertà nelle cui fila è stato candidato alle ultime elezioni comunali, riportando tra l’altro un esiguo consenso (68 preferenze, n.d.r.) da parte dell’elettorato. Il paradosso della vicenda sta nel fatto che fosse stato eletto, in quanto ‘politico’ non avrebbe potuto essere nominato assessore, ma il fatto di non essere stato eletto lo fa assurgere al rango di ‘tecnico’ e quindi titolato alla carica di assessore. Non possiamo accettare, per il rispetto che dobbiamo a quegli assessori che prima ancora erano stati consiglieri e che i partiti hanno sacrificato e per il rispetto che dobbiamo agli elettori, un tale irresponsabile comportamento del Sindaco che lungi dal dimostrarsi in questa fase elemento di equilibrio tra consiglio e giunta finisce per diventare controparte del consiglio stesso”.

Parole, dichiarazioni pesanti come un macigno che peserà sul futuro prossimo del cammino della coalizione di centrodestra.

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