Intervista a Ciaramella: “Non chiamatela Giunta tecnica…”

di Nicola Rosselli

CiaramellaAVERSA. Nel giorno del varo del Ciaramella-bis, intervistiamo il sindaco normanno sul cammino fatto e su quello ancora da compiere, sulle prospettive di una maggioranza la cui tenuta continua a preoccupare addetti ai lavori e non.

Gli aversani pensano che la Cdl abbia perso un anno in lotte intestine e la cosa sembra essere oggettivamente vera. Quando la sua amministrazione inizierà ad amministrare? “Dico la verità, che sia trascorso un anno senza che si sia amministrato non è affatto vero. C’è tutto un lavoro preparatorio che abbiamo messo in cantiere (atti per i Por, l’acquisizione di 30 milioni di euro dalla Regione Campania e così via) che ci consentirà di andare avanti a razzo, così come avvenuto la volta scorsa, quando per due anni abbiamo prodotto solo atti che si sono tramutati in azione nei tre anni successivi. E’ vero, comunque, che c’è stata una frenata, una crisi profonda che mi ha portato a credere che questa esperienza potesse concludersi traumaticamente. Ma la mia caparbietà e l’esperienza mi ha permesso di andare avanti nonostante sia stato messo in condizioni di andarmene, ma mai hanno tentato di mandarmene a casa. Ci sono stati problemi e ci sono ancora, Ma credo che riusciremo ad andare avanti. Il Pdl ci vedrà tutti insieme in un solo partito. Unica incognita l’Udc che, comunque, auspico rimanga in maggioranza”.

Che durata avrà questa giunta che oggi inizia la sua azione? “Non ci siamo dati un termine, anche se sono stato onesto con tutti: potremo andare avanti per un giorno, un mese, un anno. In questo momento ci sono problemi nella coalizione e nei partiti. Abbiamo bisogno che si raggiunga una pace, una tranquillità, poi vedremo. Ah, a proposito, non chiamatela giunta tecnica. Questa è la giunta del sindaco, fatta di persone di fiducia del sindaco. Si tratta di persone capaci, che sono in grado di salire sul carro in corsa senza problemi e di governarlo”.

C’è chi definisce la giunta un monocolore forzista. “Premesso che il sindaco è di Fi e che la mia esperienza politica è stata sempre all’interno di Fi, appare chiaro che le persone scelte sono quelle che mi sono state vicine in questa esperienza, ma che hanno anche la mia fiducia a livello professionale e personale. Un esempio per tutti: Coscetta è stato nella segreteria di Giuliano fino a poco tempo fa, ma Coscetta è anche un mio amico sin dall’infanzia, per cui se ho bisogno di persone con le sue caratteristiche, scelgo lui. Tutte le persone prescelte hanno avuto in comune con me un tratto del mio percorso di vita, fosse amicale, professionale o familiare”.

Quali sono i suoi rapporti con le forze della coalizione? “Oggi, con un pizzico di serenità in più, avremmo potuto raggiungere un equilibrio. Io e Fi ci siamo chiariti, come una squadra di calcio, ci siamo chiusi in una stanza e ci siamo chiariti. Abbiamo capito tutti che siamo interdipendenti. Il senatore Giuliano ha una forza propria, una valenza nazionale come dimostra la posizione in lista. Tutti gli altri troveremo il posto auspicato, c’è spazio per tutti soprattutto se continueremo ad essere uniti. An è stato sempre indicato come il mio naturale approdo in caso di fuoriuscita da Forza Itaia e questo la dice lunga relativamente ai rapporti che intercorrono tra noi. Il Gruppo delle Libertà non è altro che l’insieme delle liste civiche da me ispirate in campagna elettorale ed è in piena sintonia con me. Nell’Udc ci sono persone come Liguori e i Farinaro che non posso non apprezzare. Per cui, ora, credo che andremo avanti senza alcun dubbio fino a fine mandato”.

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