Giunta tecnica: Ciaramella traccia “identikit” dei nuovi assessori

di Nicola Rosselli

Mimmo Ciaramella AVERSA. “Avevo già pronta una mia lista di tecnici da nominare. Oggi la sto rivedendo e riflettendo per verificare se è possibile migliorarla”.

E’ un Mimmo Ciaramella più disteso quello che, di ritorno dalla capitale per motivi istituzionali, illustra i criteri che seguirà nello scegliere i tecnici per il Ciaramella-bis e, nello stesso tempo, annuncia il differimento della nomina che, in un primo tempo, era data per scontata proprio per oggi. “Premesso che la maggior parte dei futuri assessori –preannuncia il primo cittadino azzurro – sarà di origini aversane, ho creduto opportuno seguire i criteri che indico di seguito: persone che abbiano già avuto la possibilità di conoscere il funzionamento della macchina amministrativa; possibilmente professionisti giovani; qualche esponente del mondo accademico”. E a chi gli chiede quali sono stati i “paletti” posti dai partiti nella scelta degli assessori-tecnici, Ciaramella risponde: “C’è stato un impegno da parte delle forze politiche della coalizione a non condizionare in alcun modo le scelte che andrò a fare. L’unica cosa che è stata sottolineata riguarda un solo requisito che tutti gli assessori dovranno avere: dovranno essere lontani dalle appartenenze partitiche”. Insomma, Ciaramella sembrerebbe avere carta bianca nel mettere in atto questo nuovo esecutivo che dovrebbe durare un anno e non di più. Il tempo necessario per far decantare gli attriti esistenti tra i partiti che compongono la coalizione di centrodestra. Le richieste delle forze politiche che costituiscono la maggioranza sono state le più disparate e variegate. Forza Italia, che ha fatto dimettere i propri assessori lo scorso dicembre, aveva chiesto un terzo assessore per poi ripiegare sulla delega ai servizi sociali (detenuta, prima delle dimissioni di tutti gli assessori, dall’alleanzino Gianpaolo dello Vicario) considerata molto remunerativa a livello di preferenze elettorali. Un terzo assessore era stato rivendicato anche da Alleanza Nazionale e dal Gruppo della Libertà che, poi, hanno rinunziato per mantenere nella coalizione anche l’Udc, che a livello nazionale non è entrata nel Pdl, e la lista civica dei Popolari Normanni.

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