Vittorio Savino si dimette da presidente dell”Arcobaleno

di Redazione

ArcobalenoTRENTOLA DUCENTA. Vittorio Savino, presidente dell’associazione “Arcobaleno-Uniti per Trentola Ducenta”, si dimette dalla carica di presidente e rilancia sul tappeto la problematica politica sorta in seno all’Associazione che non riesce a trovare la giusta collocazione statutaria.

Già domenica 17 febbraio potrebbe essere convocata l’assemblea generale dell’associazione per provvedere alla designazione del nuovo presidente. A seguire la lettera con la quale Savino ha rimesso l’incarico nelle mani del Consiglio Direttivo. “Cari amici, in circa otto mesi trascorsi dalle elezioni amministrative, nel corso dei quali si è tentato di dare vita all’associazione Arcobaleno-Uniti per Trentola Ducenta, che doveva essere continuità politica propositiva dell’azione elettorale e capace di dare sostegno e forza alla nostra idea di futuro della città, mi impongono un serio momento di riflessione su quanto sotto gli occhi di tutti. Di certo il nostro obiettivo è rimasto sempre lontano, non supportato dall’appoggio delle forze politiche che componevano la coalizione, né suffragato dai singoli, che mai hanno voluto aderire appieno all’idea base del nostro stare insieme. Ritengo pertanto complessivamente sterile ogni ulteriore tentativo di coinvolgimento ed aggregazione, che comunque non potrebbe avere alcun seguito senza il riscontro a risposte fondamentali ad esigenze basilari per una forma associativa quale la nostra. Ritengo pertanto giusto, anche per dare spazio ad ulteriori forze e volontà capaci di fare meglio, farmi da parte rassegnando le mie dimissioni, irrevocabili, dall’incarico di Presidente. Vi invito a comunicare tale scelta anche a quelli che ancora ritengono di essere vicini all’Arcobaleno e vi chiedo umilmente scusa delle speranze e promesse alimentate in questi mesi che comunque sono stati utili per dare un segno di novità alla nostra vita cittadina. Vi ringrazio ancora una volta per la scelta operata a suo tempo ed ancora una volta mi scuso per non essere stato all’altezza della realizzazione dei sogni che avevamo posto alla base del nostro futuro insieme”.

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