Spagna, i Vescovi: “Non votate Zapatero, tratta coi terroristi”

di Antonio Taglialatela

Josè Luis Zapatero MADRID. E poi dicono che certe cose succedono solo in Italia perché abbiamo il Vaticano! Anche in Spagna spesso la Chiesa“scende in campo”. Da quelle parti lo fanno contro il premier socialista Josè Luis Zapatero, non molto simpatico al Clero, a cui, si sa, in questi ultimi quattro anni di governo ha dato più di un dispiacere.

Ora, in vista delle elezioni politiche del prossimo 9 marzo, la Chiesa spagnola, attraverso i suoi vescovi della Cee (Conferenza episcopale spagnola), lancia un messaggio ai cattolici e “a tutti coloro che desiderano ascoltarli”. Zapatero viene accusatodi trattare con l’organizzazione terroristica dell’Eta e, pertanto, come affermano i vescovi, un cattolico non può votare per chi “dialoga con i terroristi”, per chi “non rispetta la vita umana in tutte le sue tappe”, per chi “ricorre alla manipolazione storica”. I vescovi non citano mai il nome di Zapatero o il Partito socialista (Psoe), ne tantomeno il Partito popolare (Pp) all’opposizione, ma fanno capire chiaramente di preferire quest’ultimo, pur non essendo nemmeno il Pp esente dalle critiche della sfera cattolica spagnola perché non oppostosi alla legge sull’aborto e perché a Valencia, città governata dai popolari, si è dato il via alla clonazione terapeutica. Una dura presa di posizione quella della Cee, che lo scorso 30 dicembre riunì a Madrid centinaia di migliaia di persone per la “Giornata della Famiglia”. Per il Psoe quelli dei vescovi sono “argomenti ipocriti”. E, citando le parole di Benedetto XVI, i socialisti affermano come “la Conferenza episcopale sottolinea che, nella determinazione del voto, i cattolici devono tenere conto della difesa della vita umana in tutte le sue tappe, dalla concezione alla morte naturale, e della promozione della famiglia fondata sul matrimonio, evitando di introdurre nell”ordinamento pubblico altre forme di unione, che contribuiscano a destabilizzarla”. “La grande maggioranza dei cittadini cattolici e non cattolici – continua il Psoe – difendono uno stato costituzionale e una società laica nella quale ciascuno ha il diritto di vivere secondo le proprie idee e convinzioni… E’ evidente che i vescovi che hanno firmato il comunicato non credono in questa società. E’ per questo che sono tanto lontani dalla società attuale”. Insomma, la “novità” in tutta questa storia è che Zapatero il 9 marzo non potrà contare sui voti della Chiesa, tanto manco l’altra volta l’aveva votato!

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