Quando davvero si faceva campagna elettorale

di Redazione

comizioI meno giovani le ricorderanno benissimo le vecchie campagne elettorali. Quelle dei tempi della Dc e del Pci, quando si animavano le piazze e ogni sera era festa.

Ricordo quando per strada, dagli altoparlanti delle auto adibite a “mezzi d’informazione”, udivi il grido: “vota e fai votare…” oppure si invitava la gente a correre in piazza per ascoltare un comizio. Bei tempi, il politico di turno doveva girarsi in lungo e in largo la regione in cerca di consensi per il suo partito. Ogni sera si assisteva ad un comizio in piazza, si alternavano sul palco tanti candidati, cantandosene di cotte e di crude, lanciando promesse che ancora oggi stiamo aspettando. Ma c’era più gusto, si respirava l’aria del voto, la gente era partecipe. Oggi? Che dire di oggi! I tempi sono cambiati, le campagne elettorali si fanno sui giornali, nelle tv, sulle radio, su internet. Ogni politico apre il suo blog. La presenza fisica, quella che un tempo non mancava mai, non esiste più. Al mio paese sono tre anni che non viene un politico, comprese le precedenti elezioni. In fondo a cosa serve andare in giro? Il posto è assicurato nelle cosiddette “liste bloccate” di questo vergognoso sistema elettorale. Scenderrà in campo la schiera di sostenitori locali, i quali andranno in giro a reperire voti, i mentre i candidati attenderanno solo che passino le elezioni. Ho dimenticato com’è fatto un palco elettorale. Solo a pensarci mi viene nostalgia! E le riunioni? Se le fanno, è in qualche sala cinematografica, teatro, salotto “bene”, dove vanno solo i simpatizzanti e galoppini vari. Prima no, i candidati parlavano in piazza, dove vedevi tutti, sia la parte interessata che quella avversaria. Proprio in quelle piazze a volte si cambiava opinione, perché sentivi e toccavi con mano le parole più veritiere. Altri tempi, ora tutto si è imborghesito e la politica si fa con meno fatica di un tempo, il candidato non subisce più l’emozione dell’attesa, prima del voto già sa di essere eletto. Il resto, l’opera persuasiva, la faranno gli impietosi cartelloni 6×3 per le strade a mostrare il sorriso più affascinante dei premier in corsa.

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