Kosovo, gelo tra Usa e Russia

di Antonio Taglialatela

Condoleezza Rice e Sergei LavrovKOSOVO. Gelo tra Usa e Russia sulla questione dell’indipendenza del Kosovo, proclamata dal parlamento dell’ex provincia serba domenica scorsa.

In una telefonata avuta con il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha sottolineato che per la Russia la dichiarazione unilaterale del Kosovo, sponsorizzata proprio dagli Usa, è una “minaccia per la stabilità internazionale”. Intanto, la Serbia continua a considerare “nulla” e “illegale” l’indipendenza proclamata da Pristina ed ha richiamato il proprio ambasciatore a Washington, così come ritornerà presto in patria il rappresentante diplomatico serbo in Francia, stesso provvedimento che sarà adottato per Gran Bretagna, Germania e Italia. Primi segnali, questi, di rappresaglia serba contro i paesi che riconoscono l’indipendenza del Kosovo. “Chiunque decida di calpestare il diritto internazionale, chiunque decida di brutalizzare e calpestare la sovranità e l’integrità territoriale della Repubblica serba non può continuare ad avere relazioni normali con la nostra amichevole, pacifica e democratica nazione”, ha affermato il ministro degli Esteri serbo Vuk Jeremic. Dalla Tanzania, tappa del suo viaggio in Africa, il presidente Usa George W. Bush sostiene che l’indipendenza del Kosovo “porterà la pace nei Balcani”. “Ora – ha continuato – sta a tutti noi aiutare i kosovari a realizzare la loro pace”. Bush ha poi invitato i kosovari “a onorare il loro impegno a sostenere i diritti dei non albanesi e dei non kosovari, nel loro Paese”.

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