Kenya, accordo tra Kibaki e Odinga per fermare le violenze

di Antonio Taglialatela

Kibaki-OdingaNAIROBI (Kenya). Il riconfermato presidente Mwai Kibaki e leader dell’opposizione Raila Odinga hanno raggiunto un accordo per mettere fine, entro quindici giorni, alle violenze scatenatesi in Kenya dopo il contestato voto del 27 dicembre, che hanno provocato circa 850 morti e 300mila rifugiati.

Ad annunciarlo l’ex segretario generale dell’Onu e capo della rappresentanza di mediatori, Kofi Annan. Ad incontrare le delegazioni di Kibaki e di Odinga anche il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, giunto in Kenya per dare il proprio appoggio alla trattativa diplomatica. Un appello affinché si ponga fine ai disordini è giunto anche dai leader delle altre nazioni africane, riuniti nella vicina Etiopia. Quanto al voto contestato da Odinga, il quale ritiene che Kibaki abbia truccato la vittoria, gli osservatori internazionali sostengono che al momento la situazione è troppo caotica per capire realmente chi abbia vinto le elezioni.

Solo nelle ultime ore, negli scontri fra tribù rivali, si sono registrati otto morti, decine di feriti (tra cui alcuni poliziotti), case e negozi dati alle fiamme.

Una situazione che sta danneggiano il settore turistico: nel solo comparto alberghiero – riferisce l’Africa Travel and Tourism Association – i posti di lavoro andati perduti sono circa 20mila. Ma la crisi si ripercuote anche in tutto il continente africano: i resort della vicina Tanzania stanno riportando cancellazioni del 30%, così come per la vicina Uganda dove il turismo raggiunge il picco proprio nel periodo invernale. Secondo l’Atta anche i media hanno le loro responsabilità, poiché non sottolineano abbastanza come non ci sia pericolo per i turisti, nessuno dei quali è stato ferito. Le località turistiche, infatti, non sono teatro di scontri.

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