Casini: se è rottura con Pdl nessuna alleanza dopo il voto

di Antonio Taglialatela

Pierferdinando CasiniROMA. Non è ufficiale, è sempre aperto uno spiraglio tra Berlusconi e Casini per evitare che l’Udc corra da sola alle elezioni. Stamani i due leader hanno avuto un colloquio telefonico, entro sabato Casini scioglierà la riserva, decidendo se candidarsi premier, come richiestogli dal consiglio nazionale del suo partito.

“Se non ci saranno le condizioni per un’intesa, non avremo altra scelta, – afferma l’ex presidente della Camera – faremo una battaglia politica vera, non di testimonianza, ci sarà uno scontro come quello tra Bertinotti e Veltroni. Il problema è nelle mani di Berlusconi. L’intesa c’era già, non capisco cosa abbia determinato il fatto che non ci sia. La pretesa di escluderci dall’accorpamento elettorale ha determinato questa situazione”.

Lo scudocrociato, dunque, non fa alcun passo indietro: è disposto ad appoggiare Berlusconi candidato premier ma non rinunciare al proprio simbolo e scomparire nel Pdl, vuole lo stesso trattamento riservato alla Lega. Nessuna offerta gli farà cambiare idea, nemmeno quella che cita lo stesso Casini: “Diventare ministro degli Esteri è una cosa piacevolissima, ma non a prezzo del silenzio politico: oggi mi si chiede di rinunciare a me stesso, tutto mi si può chiedere ma non questo”. E sul dopo-voto è ancora più chiaro: “Se l’Udc dovesse andare alle prossime elezioni da sola e il centrodestra non raggiungerà la maggioranza, i centristi staranno all’opposizione: pensare oggi di fare alleanze dopo il voto è una cosa che sta tra il grottesco e il ridicolo. Se il centrodestra non avrà la maggioranza si potranno creare situazioni diverse”. Casini poi conferma l’intenzione di candidare il dimissionario governatore della Sicilia, Totò Cuffaro, condannato in primo grado a cinque anni di reclusione per favoreggiamento, nell’ambito dell’inchiesta sulle talpe alla procura di Palermo. “Penso proprio di sì, – afferma – penso che sarà ricandidato. Dobbiamo tenere presente che la Costituzione prevede la presunzione d’innocenza fino a una condanna definitiva. I partiti devono assumersi la responsabilità delle scelte, noi ce le assumiamo”. Cuffaro, tra l’altro, è stato nominato commissario Udc per la provincia di Catania, subentrando al dimissionario Filippo Drago. Infine, Casini parla delle probabili alleanze che potrebbe stringere l’Udc in caso di distacco ufficiale dal Pdl. A tal proposito, sottolinea il ‘no’ ad un accordo con l’Udeur di Mastella (che oggi ha confermato l’ipotesi di poter correre da solo), affermando: “Non mi sento pronto a sottoscrivere un patto con Mastella, visto che in questi anni abbiamo avuto sempre idee diverse. La gente non capirebbe, tre quarti del mio partito non capirebbe”. Mentre dall’Udc il segretario Lorenzo Cesa fa capire che ci sono possibilità di alleanza con la “Rosa bianca” degli ex Tabacci e Baccini: “Nell’eventualità che Casini corra da leader non saremo soli in questa avventura”.

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