Agrigento, Iacono confessa: “L”ho violentata”

di Antonio Taglialatela

Vincenzo IaconoAGRIGENTO. Il gip del tribunale di Agrigento, Walter Carlisi, ha convalidato l’arresto di Vincenzo Iacono, che ha ammesso di aver stuprato la bimba di quattro anni.

“E’ stato un raptus e l’ho violentata”

, ha detto il pizzaiolo 45enne arrestato venerdì notte dai carabinieri. Dopo tre ore e mezza di interrogatorio l’uomo ha ammesso la violenza, raccontando anche particolari definiti “raccapriccianti”. Ora è in isolamento nel carcere, per evitare che possa essere aggredito da altri detenuti. Iacono era stato condannato nel 2004 a 6 anni e 4 mesi per aver stuprato tre sorelline di Aragona. Ma il 45enne in cella ci è rimasto solo un anno per scadenza dei termini cautelari, uscendo con il solo obbligo di firma. Venerdì notte è tornato a colpire, violentando una bimba di 4 anni. Iacono, dopo la scarcerazione, il 23 marzo 2005, si era trasferito ad Agrigento, dove nessuno sapeva della sua storia e dove lavorava come pizzaiolo. La piccola abitava nello stesso stabile dell’uomo con la madre, una ragazza di 28 anni, disoccupata, lontana parente dello stesso 45enne, ignara dei precedenti di Iacono e che più volte gli avrebbe affidato la bambina. Lui la portava fuori, la riaccompagnava, addirittura si era presentato con lei l’altro giorno in caserma per adempiere all’obbligo di firma. Fino a quando giovedì scorso l’ha fatta salire in auto, portata in un posto isolato e violentata. La bimba è tornata in lacrime dalla madre, raccontandole quello che aveva subito. Dopo la denuncia, oltre cinquanta carabinieri si sono presentati davanti alla pizzeria dove l’uomo lavorava e l’hanno arrestato. La direzione del carcere di Agrigento, temendo rappresaglie da parte degli altri detenuti, ha deciso di metterlo in cella di isolamento. Le sue prime vittime, tre sorelline di Aragona, erano figlie di amici di famiglia. I genitori si fidavano di lui, tanto da affidargli le piccole. Ma un giorno lui le aveva portate in un casolare abbandonato. I genitori avevano notato un atteggiamento strano delle figlie ma non avevano capito subito. Solo l’intervento degli psicologi aveva fatto scattare le indagini.

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