Marcianise, il sindaco smentisce accuse di corruzione

di Redazione

Filippo Fecondo MARCIANISE (Caserta). Riceviamo e pubblichiamo una nota del sindaco Filippo Fecondo con cui lo stesso smentisce presunte accuse di corruzione contenute in alcuni esposti anonimi, citando le conclusioni della magistratura.

La nota pervenuta dal portavoce del sindaco:

“La notizia apparsa su un quotidiano locale sconcerta per la violenza e la parzialità con cui è stata trasmessa. E” chiaro che questa campagna elettorale non inizia nel migliore dei modi se è vero che i fatti a cui si fa riferimento sono vecchi di più di due anni e che nessun processo è stato intentato nei confronti del sindaco di Marcianise. Tutto si è svolto in fase preliminare con un confidente anonimo che aveva lanciato anonime accuse al sindaco Filippo Fecondo ritenendo di aver favorito alcuni privati. In tutti i gradi preliminari è stata ampiamente dimostrata l”infondatezza e l”azione calunniosa dell”informatore anonimo tant”è che nessun procedimento è stato messo in essere nei confronti del sindaco. I fatti si riferiscono alla monetizzazione di un terreno destinato a verde pubblico e parcheggio fatto pagare a 65€ a mq dal comune e che invece il confidente anonimo riteneva si dovesse pagare ad un prezzo maggiore. Le indagini della Polizia, delegate dal Pm e fatte proprie, hanno subito il vaglio sia di un Gip e successivamente, sempre su impulso del Pm, della sezione del riesame di Napoli e l”azione del sindaco di Marcianise è stata ritenuta estremamente corretta sia sotto il profilo amministrativo sia sotto il profilo della condotta morale. Tant”è che la stessa magistratura, in fase preliminare, afferma: “La questione è nata con informazioni confidenziali ed esposto anonimo e sia la Polizia Giudiziaria che il Pm vi hanno creduto, tanto da svolgere rilevanti indagini alla ricerca di elementi di riscontro…Su sprone di confidente ed anonimo, si è proceduto ad un autentico bombardamento a tappeto: accertamento su rapporti personali del sindaco con le altre persone interessate, accertamenti patrimoniali, etc., finanche accertamenti sulle modalità con le quali ha dato una ripulita alla casa, imbianchini di una impresa amica pagati direttamente, manca però il dato sul colore scelto sulla riattentatura…..In conclusione le indagini svolte dal Pm, attesa la loro ampiezza e l”esito assolutamente negativo, finiscono per essere una prova positiva della correttezza del sindaco Fecondo”. E ancora: “E” certo che il confidente (anonimo) ha riferito falsamente della corruzione del sindaco e che ha riferito ciò, come si comprende dal contesto, al fine di far processare il sindaco e le persone a lui collegate, e la efficacia delle sue dichiarazioni è stata tale da indurre il Pm a chiedere la carcerazione degli indagati. Quindi ricorre la calunnia e la polizia giudiziaria (che, si immagina, a quel “confidente” non da più affidamento) dovrà fare il nome del calunniatore (sempre se non l”abbia già autonomamente denunciato). Va disposto il rigetto per carenza di qualsiasi indizio…” Dispone la trasmissione ai sensi dell”art. 331 del Codice Penale del presente provvedimento alla Procura della repubblica presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere per procedere a carico di persona identificabile…”. E” chiaro, da queste conclusioni svolte dalla magistratura, che non solo il sindaco di Marcianise non ha commesso reati, ma che è stato vittima di false accuse da parte di un anonimo che la Magistratura stessa ha chiesto di denunciare con l”accusa di calunnia. Tutto ciò succedeva circa un anno fa e il sindaco di Marcianise non ha mai voluto utilizzare questa notizia per affermare la propria correttezza amministrativa e la propria correttezza morale. Ha sempre avuto fiducia nella Magistratura. Le ordinanze prima del Gip, e successivamente del Tribunale del Riesame di Napoli, gli hanno dato ragione. Resta il fatto angosciante e sconcertante che da circa sette anni migliaia di lettere anonime sono state indirizzate contro il sindaco e che tutte hanno sempre avuto esito negativo. Ma oggi è iniziata la campagna elettorale e tutto fa brodo…”

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