Castellammare, Sicignano interviene su questione Acquedotto

di Redazione

Antonio SicignanoCASTELLAMMARE DI STABIA (Napoli). «Quella che stanno subendo i cittadini stabiesi è una repressione fiscale senza precedenti». Così Antonio Sicignano, presidente del circolo della Libertà di Castellammare di Stabia nonché vicepresidente regionale dei Circoli della Libertà, a margine del seminario “politiche economiche e prospettive di riforma” tenutosi presso la sede del Circolo.

«Dopo gli accertamenti di Ici e Tarsu, – continua Sicignano – ora tocca al servizio idrico cittadino. Nei giorni scorsi sono state notificate circa 2.000 avvisi di pagamento degli ultimi cinque anni della tassa sul servizio di depurazione e fognatura. Ormai, i cittadini sono esasperati. E pensare che si tratta di un tributo per un servizio mai reso, in quanto il depuratore di foce Sarno non è andato mai in funzione. Sono state notificate avvisi anche a chi ha acquistato da poco l’immobile, contestandogli di pagare gli arretrati, perché così prevede il regolamento del servizio idrico». Dello stesso avviso Massimiliano Zurlo, commercialista esperto in materie economiche, promotore del seminario: «E’ incredibile che ci chiedono di pagare una tassa per le fognature e la depurazione, dimenticandosi che buona parte della città, come la periferia nord, è senza fognature. Stesso discorso vale per l’impianto di depurazione, mai in funzione». Intanto, ad animare gli animi è una notizia non ufficiale che circola da alcuni giorni in città, secondo cui la Corte dei Conti avrebbe chiesto spiegazioni ai dirigenti dell’acquedotto comunale, sul perché fin ora non era mai stata chiesta la riscossione dei tributi riguardanti la fognatura e la depurazione acque: una presunta perdita di circa 8 o 9 milioni di euro a far data dalla legge Merli. Conclude Sicignano: «Il vero problema è che negli anni, quando si è parlato di enti pubblici, si è sempre pensato solo alle nomine politicizzate. Ed infatti sull’acquedotto, nonostante la presenza di funzionari e operai di altissimo livello, si è sempre pensato a dirigenti esterni scelti dai partiti. Il tutto ha un unico risultato l’aumento dei costi e quindi della tassazione».

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