Rifiuti, Vedova (Rc): “Il fallimento di Ciaramella e Orabona”

di Redazione

Gabriele VedovaAVERSA. “Ciaramella e Orabona hanno dimostrato una volta di più la propria inefficienza rispetto alla risoluzione da darsi al problema dei rifiuti”: così Gabriele Vedova, segretario cittadino di Rifondazione Comunista, commenta non solo il recente cambio di guardia ai vertici della GeoEco, ma l’intera gestione dell’emergenza rifiuti.

La questione su cui Vedova accende i riflettori riguarda la mancata attuazione di misure volte a dare una svolta concreta alla triste situazione che si vive in città. La GeoEco con la realizzazione della raccolta differenziata e il sindaco con il promulgamento di ordinanze con cui vietare, ad esempio, la vendita di bottiglie di plastica, favorendo invece il vuoto a rendere in vetro o con cui obbligare, anche con multe salate e controlli assidui, i grandi esercizi commerciali e i supermercati a portare gli imballaggi all’isola ecologica ed a sospendere la pubblicità cartacea a domicilio, avrebbero potuto fare in modo che oggi la situazione fosse meno drammatica; ma hanno fallito nei loro compiti. Ora, dopo due mesi di emergenza, la produzione giornaliera di rifiuti non è diminuita neanche di una tonnellata, e Orabona che fa? Si lamenta che le circa ottanta tonnellate fissate da De Gennaro per soddisfare il fabbisogno giornaliero non sono sufficienti a garantire la pulizia delle strade cittadine. “Orabona aveva il compito di garantire che la nostra produzione giornaliera di rifiuti in questi mesi diminuisse vertiginosamente, in modo che all’immondizia già a terra non se ne aggiungesse sempre nuova, e potendo così ripulire la città. Così non è stato, e le sue dichiarazioni ne sono la prova. La nostra produzione giornaliera incredibilmente è ancora ferma a 80 tonnelate al giorno. Non vorrei – continua il segretario di Rc – che il presidente della GeoEco abbia già pronta la proposta di utilizzare come ulteriore discarica il sito di compostaggio in costruzione a San Tammaro, cosa che noi non consentiremo mai. Si è abbondantemente dimostrato che le discariche non rappresentano la soluzione, ma solo il passaggio obbligato e temporaneo per uscire dall’emergenza, naturalmente se le istituzioni avessero parallelamente fatto la loro parte. Il sacrificio richiesto ai cittadini di Santa Maria la Fossa, già vessati da anni di malagestione, silenzi e connivenze, deve essere l’ultimo che si chiede ai nostri territori”. Vedova, inoltre, sostiene che per Ciaramella ed Orabona un buon punto di partenza sarebbe quello di rileggere il contratto stipulato fra il comune e la GeoEco, in base al quale entro la fine del 2008 si dovrebbe raggiungere il 35% di differenziata, ‘spinta’ o ‘porta a porta’, che dir si voglia, per una parte della città (Aversa sud e borgo), ‘normale’ per il resto del territorio urbano. La verità, però, è che la differenziata non è, nei fatti, ancora partita e l’unica iniziativa concreta messa in essere è l’isola ecologica allestita dagli studenti dello scientifico, guidati dal professor Fortunato Allegro.

dal Corriere di Caserta, domenica 10.02.08 (di Francesca Galluccio)

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