“Non voto”: ad Aversa è possibile?

di Nicola Rosselli

AVERSA. In questi giorni, parlando con diverse persone, una domanda sorge sempre più spesso spontanea nei colloqui: “Ma perché dovremmo andare a votare? E per chi?”.

In effetti, quello che fino a ieri poteva sembrare una presa di posizione qualunquistica, di comodo, in questi ultimi tempi si sta trasformando in vera e propria presa di posizione politica: “Ho deciso di non andare a votare sia per la tragedia dei rifiuti che ci ha colpito nel particolare, sia per non avallare una classe politica ormai unica, indistinta”. Ad affermarlo sono anche esponenti, seppure locali di partito che dichiarano: “In effetti il dubbio è venuto anche a me e non è detto che non lo faccia”. Ad ingrossare le fila di quanti stanno decidendo di non recarsi alle urne anche la circostanza che ci vede ancora chiamati a votare con la vecchia legge elettorale che, di fatto, pone nelle mani dei responsabili dei partiti la decisione su chi far eleggere, studiando a tavolino i posti che i candidati andranno ad occupare nelle liste, senza possibilità di scelta per gli elettori. Da qui la proposta ormai sulla bocca di tanti, tantissimi: creare un movimento che inviti gli aversani e, possibilmente, i residenti in provincia di Caserta a non andare a votare, a disertare le urne il 13 e 14 aprile prossimo. Proprio da Pupia apprendo che anche in altre città si stanno muovendo in questo senso. Tra amici e conoscenti ci sono persone che mi hanno invitato a lanciare un appello in questo senso. Lo faccio attraverso uno strumento di democrazia come Pupia. Se non sarò solo, se riusciremo a costituire un pur minuscolo comitato, mi riprometto anche di pubblicizzare l’intento, portando avanti una nostra campagna elettorale per il non voto. I motivi sono tanti. Politici e pratici. Quelli politici sono insiti in un sistema politico ormai omogeneo, con destra e sinistra che se non si confondono, sono, però, “complementari” (con una bellissima definizione di Oliviero Beha) fra loro, tanto da referenziarsi reciprocamente. Destra? Sinistra? Centro? Solo parole vuote dove la sostanza non cambia: i politici, il sistema deve perpetuarsi e autogiustificarsi. Non vorrei usare la parola “casta”, troppo abusata in questi ultimi tempi, ma è proprio questa che deve mantenere vivo il sistema politico. A livello pratico, ad Aversa e zone limitrofe c’è un solo grande motivo che tutto ricomprende per non andare a votare: la munnezza che ci sommerge e continuerà a sommergerci. Inutile sbattersi: le colpe sono bipartisan. Bassolino, la Fibe, la gestione dei consorzi, le inadempienze dei sindaci e… Riusciremo a portare un’astensione cittadina al 50%? A far concentrare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla nostra zona. O, ancora una volta, vorremmo inchinarci al potente di turno? Sulla proposta vorrei veramente ascoltare l’opinione di tutti. Al di là delle ideologie, cosa ne pensano i lettori di Pupia?

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