C’era una volta la Variante…

di Redazione

VarianteAVERSA. In molti la ricorderanno con nostalgia, era una bella strada, larga e spaziosa, che bypassando il centro cittadino consentiva, a chi proveniva da Caserta o da Napoli, di dirigersi verso Melito o Teverola senza rimanere bloccati nel traffico.

Questa strada ha svolto, per anni, egregiamente, il proprio compito, poi sono incominciati i problemi. L’aumento del traffico automobilistico e l’apertura di grosse attività commerciali resero la Variante, più o meno, come un’arteria del centro. Si era persa la funzione primaria e la strada si era trasformata in un semplice asse di collegamento tra la zona sud e la zona nord della città. A complicare le cose, un brutto giorno arrivarono gli operai e i tecnici incaricati dell’apertura dei cantieri della linea metropolitana che doveva collegare, la città di Napoli con i centri ubicati a nord della provincia di Caserta: Piedimonte Matese in testa. Anni e anni di gravissimi disagi subiti da pedoni, automobilisti, commercianti e abitanti della zona, per colpa degli Varianteabissali ritardi accumulati dalle ditte aggiudicatarie dell’appalto. Poi giunse il fatidico giorno. Le ditte chiusero i cantieri in superficie e passarono a lavorare nel sottosuolo, dove solo il Padreterno sa cosa stiano combinando da svariati anni. Comunque, tutto sembrava andare per il meglio, quando due fatti concomitanti decretarono la morte dell’importante arteria cittadina. La fantasia di qualche amministratore locale che fece realizzare il famoso cordolo, costato un occhio della testa e che, allo stato attuale, è stato capace solo di mettere d’accordo tutti sulla sua assolta inutilità e l’emergenza rifiuti. Questa ultima fece sì che la “fu Via Variante 7/Bis” si trasformasse in “Via della Monnezza 7/Bis” (dove il sette sta ad indicare le tonnellate di “monnezza per ogni metro lineare della strada). Il suo fascino, però è rimasto. Viaggiare tra due ali d’immondizia, alcune alte quasi due metri, consente, a chi è dotato di un po’ di fantasia, d’immaginare d’essere, che so: in un circuito di Formula Uno e le ali di “monnezza”, d’incanto, si trasformano nei muraglioni di pneumatici anti uscita di strada. Oppure ci si può immaginare d’essere su di un motoscafo d’altura e tutti quei sacchetti colorati si trasformano nella scia dei potenti motori fuoribordo del natante. Insomma la trasformazione della Variante 7/Bis in Via Monnezza 7/Bis ha i suoi lati positivi. Non lamentiamoci, non facciamoci riconoscere sempre…

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