Allarme furti: saccheggiato il Bar Time

di Nicola Rosselli

allarme furti ad AversaAVERSA. Aumenta l’allarme sicurezza ad Aversa, dove sembra imperversare una efficiente banda del buco che colpisce praticamente ogni notte.

Non demordono, infatti, i topi d’appartamento che, tra venerdì e sabato scorso, ha messo a segno un colpo nell’abitazione del geometra aversano Luigi Di Grazia, di 56 anni, provocando a quest’ultimo, esattamente ventiquattro ore dopo, un infarto. Nella notte tra domenica e lunedì i soliti ignoti, utilizzando lo stesso accesso dell’altra sera, uno strettissimo finestrone del quale avevano divelto le inferriate in precedenza, sono penetrati nel “Bar Time”, anch’esso ubicato nel cortile di via Garofano, nello stabile di proprietà delle famiglie Di Grazia–Palmieri, portando via, indisturbati, tutte le monete presenti all’interno delle macchinette videogioco presenti nel locale. Il titolare del bar, Pasquale Gallo, ha denunziato l’accaduto ai carabinieri del locale nucleo territoriale che hanno provveduto ad un sopralluogo, prelevando anche diverse impronte digitali. Una volta dentro i ladri hanno forzato i videogiochi con un piede di porco riuscendo a portare via un bottino, secondo i primi calcoli, di circa cinquemila euro. “I ladri – ha affermato Pasquale Gallo – hanno utilizzato la stessa strada dell’altra volta perché sabato il fabbro non lavorava e per aggiustarla sono stato costretto ad attendere lunedì mattina. Di questo rinvio hanno approfittato i malviventi che hanno fatto ritorno sul posto, forse ignorando il dramma che aveva colpito la famiglia Di Grazia”. E, a proposito di quest’ultima, sempre stando alle notizie fornite dal titolare del bar, le condizioni di Luigi Di Grazia, che era stato colpito da infarto il giorno dopo aver subito il furto in abitazione mentre lui e i familiari dormivano all’interno, sono sensibilmente migliorate. “Ho appreso – ha continuato Pasquale Gallo – che le condizioni del geometra Di Grazia sono sensibilmente migliorate, anche se dovrà subire un intervento chirurgico”. Lo stesso titolare del bar ricorda come all’indomani del furto subito, sabato mattina, Luigi Di Grazia fosse molto preoccupato per quanto avvenuto. “Luigi – ha spiegato Gallo – lavora a Roma e torna solo il venerdì sera. In questo senso era molto preoccupato perché la cosa si sarebbe potuta ripetere quando lui non fosse stato presente in casa. Insomma, era in pena per i familiari”. Il doppio episodio criminoso nei confronti dei Di Grazia, famiglia molto nota in città anche perché imparentata con un’altra altrettanto nota, quella dei Palmieri, con due fratelli che ricoprono la carica di consigliere comunale, Fiore, e di assessore, Nicola, fa ipotizzare anche un probabile disegno contro le stesse famiglie, anche se gli investigatori escludono, al momento, qualsiasi coinvolgimento. I carabinieri aversani, agli ordini del maggiore Francesco Marra, infatti, ipotizzano che ad agire sia stata una banda di balordi, quasi certamente provenienti dall’Europa dell’Est.

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