Modifiche Statuto, Apicella: “La maggioranza non ci ascolta”

di Redazione

Giuseppe ApicellaTRENTOLA DUCENTA. La mancata partecipazione dell’opposizione alla discussione sulle modifiche allo statuto comunale ha un perché. A rivelarlo il capogruppo di “Libertà con il Polo”, Giuseppe Apicella.

“Le decisioni sono state già prese, come dimostrato dalle parole di Raffaele Di Lauro. Un nostro contributo sarebbe stato inutile e si sarebbe rivelato, così come successo nell’ultimo consiglio comunale, solo uno spreco di parole e di tempo”. Apicella non usa mezzi termine e con la calma che lo ha sempre contraddistinto, anche nella fasi più critiche della campagna elettorale, continua nell’analizzare i due punti in discussione, vale a dire la costituzione del presidente del Consiglio e le modifiche inerenti la figura del difensore civico. “Per quanto concerne il presidente, al di là del fatto che non credo sia una figura necessaria, ci sono cose più importanti, non voglio sindacare sulla scelta della persona che lo rappresenterà, ma non comprendo quale contributo avremmo potuto dare noi visto che ci sono accordi elettorali che stabiliscono la sua elezioni e chi deve ricoprire il ruolo”. Il capogruppo di opposizione poi lancia una provocazione in merito: “E chi lo ha detto poi, essendo il presidente una figura che deve garantire l’esatto svolgimento del consiglio, che debba essere necessariamente un uomo di maggioranza?”. Poi Apicella sposta la sua attenzione al difensore civico e si dice “d’accordo alla riduzione dello stipendio al minimo e al fatto che debba decadere con la maggioranza che lo ha eletto. Ma nutro qualche dubbio – continua – su altre modifiche che potrebbero essere nella direzione degli interessati”. E qui Apicella si spiega: “Bisogna caratterizzare la figura del difensore civico in modo però che risponda a delle esigenze di efficienza ed efficacia per il benessere del paese e non in modo da accontentare qualche pretendente alla carica. Io penso – continua il capogruppo esponendo alcune caratteristiche che dovrebbe avere il difensore del paese – che sia necessario che il candidato sia laureato in giurisprudenza o al massimo in scienze politiche, che sia giovane e non abbia altri impieghi. Questo consentirebbe al difensore civico di appassionarsi al suo lavoro, di fare esperienza, di dedicarsi al suo compito, ma anche darebbe la possibilità ad un giovane laureato del paese di cominciare ad inserirsi e a crescere nel mondo del lavoro”. Tutte queste idee, però, il consigliere non le ha presentate, almeno non lo ha fatto nella sede istituzionale, alla maggioranza perché convinto che “nessuno mi avrebbe ascoltato. Questa maggioranza fa propaganda e poco realizza. Inoltre agisce con la forza della maggioranza senza dare spazio alle possibilità che l’opposizione presenta”.

dal Corriere di Caserta, martedì 22 gennaio 2008 (di Luisa Conte)

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