Rifiuti, Mastella, il Papa…ma che fine faremo?

di Redazione

Clemente MastellaPapa Benedetto XVIIn questi giorni sono successi avvenimenti che fanno veramente paura agli italiani.

Al Papa viene impedito di andare all’Università “La Sapienza” di Roma, il Ministrodella Giustizia si dimette in seguito agli arresti della moglie, nel filone d’inchiesta si scopre che anche il guardasigilli risulta inquisito, il 17% delle famiglie italiane non può più comprare nemmeno il cibo, la Corte Costituzionale dà il via libero al referendum sulla legge elettorale. Nell’immenso labirinto delle preoccupazioni degli italiani, questi sono altri punti fondamentali per capire lo scivolone della nostra società. Dapprima siamo andati sulla bocca di tutti per l’epidemia rifiuti mai finita in Campania, poi queste altre vicende che mettono di nuovo l’Italia al centro dell’attenzione mondiale, diffondendo ulteriore vergogna.

Ma che fine stiamo facendo? Certamente la vicenda giudiziaria del Guardasigilli va presa con le pinze, poiché bisogna verificare i fatti e attendere il terzo grado di giudizio. Però c’è da considerare che se un ministro della Giustizia non ha fiducia in una parte della magistratura, come possono essere fiduciosi i cittadini nei confronti della stessa giustizia? Se un intero parlamento si scaglia contro certi poteri della magistratura, definendola quasi “un clan” costituito per combattere il politico di turno, allora siamo arrivati alla frutta e la tavola si può anche sparecchiare. La magistratura è un organo istituzionale a difesa dei cittadini, può assolvere, come può condannare, e deve essere messa in condizione di poter svolgere il suo lavoro serenamente per garantire giustizia e imparzialità ai cittadini tutti che, se sbagliano, vanno perseguiti. Però il male della magistratura viene fuori soltanto quando vengono tirati in ballo i potenti della politica italiana. Come si innesca un meccanismo che colpisce direttamente il politico, la magistratura viene attaccata in malo modo. Avete mai sentito i politici attaccare la magistratura su vicende che interessano i comuni cittadini? Io no. Questo basta per far riflettere che qualcosa in Italia non sta più funzionando da Mani Pulite ad oggi.

La politica italiana è sempre al centro delle attenzioni giudiziarie. Il governo Berlusconi fu attaccato continuamente dall’allora opposizione perché si diceva che era contro la magistratura. Oggi il rovescio della medaglia, nel mirino il centrosinistra, tutti diventano pecorelle buoniste e si scagliano contro la magistratura come a suo tempo faceva il Cavaliere. De Magistris, la Forleo, sono due esempi lampanti di magistrati che si sono esposti per rendere la giustizia uguale per tutti, guarda caso sono stati immediatamente screditati per il lavoro che stavano facendo, e per ironia della sorte le indagini riguardavano ancora una volta uomini politici. Speriamo che non succeda la stessa cosa anche alla procura di Santa Maria Capua Vetere. Cinque anni li ha persi il governo Berlusconi per correre dietro alla magistratura, altrettanti li perderà il governo Prodi. Possibile che l’unico problema italiano sia la magistratura?

Il referendum dovrebbe consentire un cambiamento per superare le difficoltà che la classe politica sta incontrando per trovare una strada comune sulla legge elettorale. Purtroppo hanno perso tempo dietro ai modelli altrui, senza essere capaci di costruire un modello tutto italiano che andasse bene per l’Italia.Un referendum che sarà un’altra beffa nella beffa, non risolverà nessun problema, anzi, ne provocherà altri, poiché i tanti comitati del No, che già si stanno costituendo, non lo faranno passare e si andrà a votare con la vecchia legge elettorale di Berlusconi.

Ci troviamo ad un punto di non ritorno, il popolo italiano sta soffrendo una situazione economica che impedisce qualsiasi regolare svolgimento della vita quotidiana, i politici sono alle prese con grane giudiziarie che sottraggono tempo prezioso ai tanti problemi della gente, l’attuale governo non è in grado di decidere per le troppe anime politiche che lo compongono. A questo punto le paure del popolo italiano sono del tutto legittime, perché il paeseè privo di una classe dirigente all’altezza della situazione che sta trascinando il paese nel peggior momento della Repubblica Italiana.

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