Rifiuti, la soluzione definitiva sono i termovalorizzatori

di Redazione

TermovalorizzatoreUna trasmissione, quella di Porta a Porta di Bruno Vespa, interamente dedicata all’emergenza rifiuti in Campania. Sotto torchio il governatore della regione Antonio Bassolino e il ministro Alfonso Pecoraro Scanio, campano doc.

Il direttore de “Il Mattino”, Orfeo, senza peli sulla lingua, a chiare lettere, ha difeso la Campania e incolpato il Ministro dell’Ambiente di essersi sempre messo “di traverso” per la costruzione dei termovalorizzatori. I termovalorizzatori, esistenti in gran parte dell’Italia, in Campania non sono mai stati costruiti per colpa di un popolo di ambientalisti che trovato il modo di dire sempre “no”, mentre in altre regioni si costruivano senza problemi. La Lombardia, come citato dall’onorevole Maroni, in quindici anni ne ha costruiti tanti, oltre a creare tutta la filiera sui rifiuti. Udite udite: Granarolo, paesino dell’Emilia Romagna, famoso per il suo latte, ha un suo termovalorizzatore dove addirittura, ai suoi piedi, c’è un pascolo di mucche. Il sindaco di Granarolo, intervenuta nella trasmissione, ha dato delucidazioni ben precise, sfatando un tabù che da oltre un decennio vede i termovalorizzatori come fonte d’inquinamento da diossina. Lo stesso primo cittadino ha detto una cosa molto importante: tutto ciò che si fa funzionare bene non arreca nessun problema, dietro ai termovalorizzatori ci sono strutture che devono monitorare costantemente l”impianto e garantire la sua corretta funzionalità, oltre a tutto il sistema che gira intorno ai rifiuti. Forse la paura, visto che in Campania tutto non ha mai funzionato bene, riguarda il rischio che anche i termovalorizzatori siano merce da sfruttare ai danni dei cittadini? La Campania la deve smettere di avere paura, ciò che esiste altrove deve esistere anche da noi, allo stesso modo, con le stesse condizioni di sicurezza. Anche il ministro Pecoraro Scanio, i cui adepti si sono dati tanto da fare nel recente passato per opporsi all”impianto di Acerra, si è arreso ed è d”accordo anche per altri due termovalorizzatori: a Santa Maria la Fossa e a Salerno. Si parla anche della costruzione di un quarto impianto nelle zone dell’avellinese. Dietro la costruzione dei termovalorizzatori sarà messa in piedi l’intera filiera dello smaltimento dei rifiuti, uguale a quella esistente in altre regioni italiane, per far funzionare anche in Campania ciò che in altre regioni ha reso possibile il superamento del problema rifiuti. Altra indicazione che verrà posta in essere come priorità assoluta è la raccolta differenziata, che dovrà essere il punto cardine di tutto il sistema rifiuti. Forse questa tragedia, nel giro di un anno, si avvierà verso la sua totale conclusione, optando per una soluzione che si poteva intraprendere già quindici anni fa, se ci fossero stati tanti “No”. E Pecoraro Scanio ne sa qualcosa.

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