Prodi chiede la fiducia. Di Pietro querela l”Udeur

di Antonio Taglialatela

Romano Prodi ROMA. “Mastella non è stato lasciato solo, né me esponente politico, né come ministro, né come uomo”. Così ha esordito Romano Prodi in apertura del suo intervento alla Camera sulla crisi di governo causata dalla fuoriuscita dell’Udeur dalla maggioranza.

“Sicuramente – ha continuato – sulla scelta di Mastella ha influito la vicenda giudiziaria che l’ha investito sul piano personale e politico. Io gli ho espresso a titolo personale e per il governo piena solidarietà assumendo ad interim il ministero della giustizia. La solidarietà è stata in più occasioni rinnovata da tutti i partiti della coalizione”. Tuttavia, una frecciata l’ha lanciata all’ex Guardasigilli, reo di aver annunciato la crisi sui media: “Né dalle agenzie di stampa né dalle tv possono dipendere le sorti di un governo ma solo dal Parlamento”. E su certe “ragioni opache” che si nasconderebbero dietro la crisi di governo, ha detto: “Se lo snodo è la legge elettorale o altre riforme è bene che questo venga alla luce qui in Parlamento”. Il premier ha poi tracciato un bilancio dell’attività del suo governo, affermando di aver “ridato slancio” all’Italia, “risanato i conti pubblici”, fatto “riacquistare all’Italia credibilità sui mercati europei”. Poi ha aggiunto: “Siamo pronti a diminuire le tasse e aumentare i redditi dei lavoratori, garantendo anche un aumento di produttività come testimonia il recente accordo per il contratto dei metalmeccanici. Ci aspettano progetti importanti, abbiamo preso con gli elettori e il Paese impegni che vogliamo rispettare”. In virtù di queste considerazioni (che hanno prodotto fischi e mormorii tra i banchi dell’opposizione) Prodi ha chiesto al Parlamento di votare la fiducia al suo governo. Ora l’appuntamento è per domani, mercoledì, alle ore 15, alla Camera, dove si voterà la mozione di fiducia.

Intanto, sale la tensione, già alta, tra Di Pietro e l’Udeur. L’ex magistrato ha annunciato querele contro Mastella, il capogruppo Mauro Fabris e altri esponenti del Campanile: “Stanno facendo a gara nello spargere fango su di me e sull’Italia dei Valori. Il principio è sempre lo stesso, se loro sono colpevoli, allora anche gli altri lo devono essere. L’Udeur ha deciso di uscire dalla maggioranza decretando la caduta del Governo. Lo ha fatto perché sapeva che una mozione di fiducia alla famiglia Mastella non sarebbe mai passata. Lo ha fatto perché costretta dagli avvenimenti”. Di Pietro ha aggiunto: “Mi impegno a non lasciare cadere nessuna calunnia da parte di questi signori e nei prossimi giorni preparerò la prima causa nei loro confronti. Nelle aule di tribunale i signori Mastella e Fabris dovranno provare le loro accuse sulla condotta del ministero delle Infrastrutture, dell’Anas e del comportamento tenuto dall’Italia dei Valori durante la campagna elettorale. Voglio ricordare all’Udeur – ha concluso il ministro delle Infrastrutture – che l’Italia dei Valori ha candidato soltanto persone senza precedenti penali. Per noi una condanna non è un merito come avviene per altri partiti”.

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