Il fallimento della politica italiana

di Redazione

Il Senato italianoSiamo arrivati al capolinea di un percorso che va cambiato al più presto. La politica italiana ha toccato il fondo, viziata da privilegi e interessi di partito.

Un boomerang che ha colpito tutti indistintamente, ogni partito usa lo stesso ed identico strumento clientelare per far crescere consensi.Partendo dalle piccole amministrazioni per finire al Governo centrale, c’è una perdita di tempo, che gira intorno ad incarichi e consulenze indirizzate ad amici e parenti, che porta inevitabilmente a far passare in secondo piano i reali problemi dei cittadini. Quando s’insedia una nuova amministrazione comunale, questo vale un po’ per tutti i ranghi amministrativi, tradifensore civico, revisore dei conti, commissioni, incarichi professionali, consulenze ecc si perde più di un anno per mettere in moto la macchina amministrativa. Questo perché alla base c’è da accontentare ogni partito che compone la maggioranza, in parole povere, la suddivisione di quella fetta di torta. Se parli con esponenti politici dicono che è “una prassi” che fa parte della politica. Allora la politica è intesa come spartenza e basta. Dietro queste fette di torte gustose ci sono incarichi a volte anche molto costosi, che giustamente vanno divisi equamente. Questo comporta un rallentamento della macchina amministrativa, poiché questi incarichi, ed altre formule magiche inventate dai politici, creano dissenso all’interno delle maggioranze, proprio perché il contentino deve soddisfare un po’ tutti. Così si assiste a scaramucce tra partiti,con la grande pretesa di far cadere la maggioranza se non si fa questo o quello per il bene dei cittadini. Ma dietro, invece, ci sono interessi diversi che portano alla rottura interna della coalizione che governa. In questo modo sindaci, presidenti di province, regioni e governi sono costretti a rincorrere i ricatti per mantenere in piedi le maggioranze. Tutto ciò ha portato la politica italianaal fallimento: la gente definiscei politiciun massa di buoni a nulla, non ha più fiducia in loro perchèi tanti problemi che ci sono in giro restano immancabilmente irrisolti. L’Italia intera attende la nuova legge elettorale per ridare il ruolo centrale ai cittadini nel decidere chi mandare a governare. Le preferenze daranno di nuovo mandato al cittadino di decidere a chi dare fiducia. Molti dei politici che oggi siedono sui banchi del parlamento, e nei ranghi delle province e regioni, come si dice comunemente: rimarranno con il didietro a terra.Il Paesein questi ultimi anni sta toccando la povertà con le mani, è rinata la suddivisione sociale che esisteva un tempo, a questo punto il popolo non sarà più stupido, saprà mandare in pensione chi ha provocato un disastro economico senza precedenti, sciupando i soldi dei contribuenti in altro modo invece di investirli per il popolo. Gli unici stipendi che continuano a crescere sono quelli della classe politica, ripeto indistintamente centrodestra e centrosinistra, il resto sta scivolando verso il declino più totale senza che nessuno abbia un’idea concreta per uscire da questo baratro, continuando ad illudersi che il popolo li seguirà. Il popolo italiano è passato dal benessere del 2001 al malessere attuale, ma questa volta saprà reagire curando i propri “interessi personali” come fanno i politici. Le promesse e le chiacchiere non serviranno più, la povertà sta entrando piano piano nella vita di tutti, sarà questo il motivo che indurrà il popolo a cambiare classe politica!

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