Guardia giurata uccisa, Marmello: “Occorre unità per agire”

di Redazione

Il portavalori preso dGROSSETO. La morte della guardia giurata Raffaele Baldanzi, uccisa lo scorso 7 gennaio a colpi di kalashnikov durante un agguato ad un portavalori, ha fatto scendere in campo sindacati e associazioni di categoria, assieme all’onorevole Alessandra Mussolini.

Sulla questione interviene anche il Centro Studi Sicurezza, attraverso il presidente Alessandro Marmello, il quale, però, richiama all’unità i sindacati. Quell’unità che, come afferma lo stesso afferma, fino ad oggi è mancata. E’ ora di agire, le chiacchiere non hanno mai portato a nulla. Purtroppo, da un anno a questa parte, stiamo assistendo ad un fenomeno che lascia piuttosto basiti gli operatori del settore che, come me, hanno lavorato in maniera proficua a favore della categoria; decine di comunicati stampa vengono mandati a redazioni di giornali per segnalare il disappunto o di rammarico nei confronti delle Istituzioni, tuttavia gli stessi che si fanno promotori di proteste non hanno intenzione di collaborare se interpellati a favore della categoria, come purtroppo si sta verificando. Sembra quasi che abbiano intenzione di cavalcare la notizia per mettersi in mostra, ma se interrogati su argomentazioni chiave a favore della categoria all’improvviso sembrano comportarsi come gli struzzi: infilano la testa sotto la sabbia ed attendono momenti migliori per esibirsi nuovamente. Da anni la categoria chiede uno sciopero unitario tra tutte le maggiori sigle sindacali che rappresentano il settore, ogni volta le risposte sono sempre da ricercare in un presunto accordo stipulato tra l’istituto ed il singolo sindacato che spesso non porta a nulla di buono e concreto per il lavoratore, come l’ultimo CCN che prevede un aumento pari a poche decine di euro in busta paga. Sento, quindi, di dire alle forze sindacali del settore di agire unitamente e per il lavoratore, perché le chiacchiere non hanno mai portato a nulla! La vicenda di Grosseto è solo l’ultima di una serie interminabile di perdite per morti violente, noi rappresentanti della categoria, le associazioni tutte ed i sindacati dobbiamo collaborare per la categoria unitariamente, se vogliamo realmente che qualcosa cambi, o purtroppo vi saranno altri Baldanzi da piangere e ricordare come i nuovi martiri del lavoro”.

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