Telefonate “pirata” in via Santa Lucia, residenti protestano

di Redazione

la cabina Telecom di via Santa LuciaGRICIGNANO. Aprono gli armadi di distribuzione ubicati nella strada e si collegano alle linee telefoniche delle abitazioni per effettuare, completamente gratis, delle chiamate, molte delle quali probabilmente internazionali.

E’ la situazione che denunciano i residenti di via Santa Lucia, traversa di via Sant’Antonio Abate, i quali non hanno come unica prova gli importi sempre più salati delle bollette telefoniche. Questi “pirati telefonici”, infatti, li hanno visti con i propri occhi, in orari notturni, quando aprono la vetusta centrale collocata all’angolo con via Sant’Antonio, che non possiede alcuna chiusura di sicurezza, e “smanettano” sulla morsettiera che collega i contatti telefonici dell’intera zona.

la cabina Telecom di via Santa LuciaSi tratterebbe, secondo le testimonianze dei residenti, di cittadini extracomunitari, in possesso di quei particolari telefoni che dovrebbero essere soltanto in dotazione dei tecnici delle compagnie telefoniche. Il fatto è stato denunciato anche presso la locale stazione dei carabinieri e alla Telecom. Probabilmente sarà proprio per questo che negli ultimi giorni i controlli, da parte degli uomini dell’Arma, sul territorio di Gricignano si sono intensificati. L’altra sera, infatti, oltre alle normali pattuglie presenti quotidianamente in paese per effettuare controlli tendenti a contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina, molto sentito a Gricignano, giravano per alcune strade, in particolare per via Sant’Antonio Abate, auto dei militari. Quello di collegarsi abusivamente alla rete telefonica stradale è un fenomeno che miete molte “vittime”, in particolare i cittadini che utilizzano le tradizionali linee di Telecom Italia, ma anche di altri operatori. Esistono, comunque, dei modi per difendersi dai “pirati”. Due in particolare: usare il codice di autodisabilitazione o cambiare tecnologia. Il primo è semplice, grazie al servizio “Disabilita chiamate” di Telecom Italia che assegna all’utente un codice con password che va digitato ogni volta si vuole chiamare. Nel secondo caso, invece, bisognerebbe utilizzare il nuovo sistema “Voip”, chiamando attraverso la linea internet Adsl. La soluzione ottimale è ovviamente quella che Telecom Italia mettesse in sicurezza tali strutture rendendole inagibili ad estranei.

dal Corriere di Caserta, giovedì 31.01.08

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