Discarica Gricignano, Difensore Civico scrive a Prodi

di Redazione

Guido Di FoggiaGRICIGNANO. Il Difensore Civico del Comune di Gricignano, professor Guido Di Foggia, si fa portavoce, verso le Istituzioni, del sentimento dei cittadini gricignanesi rispetto al disastro provocato dall’emergenza rifiuti e all”eventualità di realizzazione di un sito di ecoballe nei capannoni militari.

In una lettera inviata al presidente del Consiglio, Romano Prodi, e per conoscenza al presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, al presidente della Provincia di Caserta, Sandro De Franciscis, al Prefetto di Caserta, Ezio Monaco, al sindaco Andrea Lettieri, al consiglio comunale di Gricignano e al Comitato Civico gricignanese sull’emergenza rifiuti, Di Foggia scrive: “Signor Presidente, E’ mio dovere di Difensore Civico, è il mio sentimento di cittadino che si sente ancora italiano, rappresentare il dolore che la mia gente avverte di fronte alla vergognosa situazione che si è creata sull’emergenza dei rifiuti nella mia Regione. E’ mio dovere altresì rendere nota la rabbia e la preoccupazione dei miei concittadini sulla paventata possibilità di localizzare nel nostro territorio un sito, ancor più temporaneo, per affrontare l’ultimo e più grave capitolo in cui è degenerata l’emergenza. Con tutta la consapevolezza della drammaticità della situazione, segnalo la ferma opposizione dei miei concittadini alla eventualità di una tale decisione, un simile atto costituirebbe un ulteriore e ingiusto scempio della nostra già devastata terra, in quanto il sito militare individuato, trovandosi a ridosso del centro abitato, rappresenterebbe un gravissimo rischio per la salute della popolazione. A ciò si aggiungono i danni irreparabili che arrecherebbe alla già precaria economia locale, a vocazione principalmente agricola, per il violento impatto ambientale ed i lunghi tempi di riconversione e bonifica di una zona adibita a deposito militare che sarebbe destinata ad un uso diverso di cui, tra l’altro non si ha notizia di alcun piano considerato per la messa in sicurezza. Un fardello troppo pesante che non meritiamo: ingiustizia che si aggiunge a ingiustizia, sconfortati dall’esperienza e dai fatti per cui tutto ciò che è straordinario ed eccezionale diventa invece normale. Signor Presidente, Le rappresento anche la rabbia dei miei concittadini per il modo con cui sarebbero adottate decisioni così delicate che riguardando la vivibilità della comunità intera, questa deve essere parte attiva e non soccombente dei processi decisionali come invece avviene. Consta oramai che la Campania, rimasta vittima negli anni dell’incapacità decisionale e della mancanza di progetto politico, si trova ora a fronteggiare un’emergenza che si è trasformata in un male cronico, che si aggiunge agli altri mali cronici della nostra terra, assurgendo a simbolo dell’inadeguatezza delle Istituzioni di saper rispondere alle esigenze della comunità. Ognuno si domanda: è mai possibile che non è stato fatto nulla dagli Enti ordinari e quelli straordinari in lunghi 14 anni per arrivare poi al disastro attuale? E’ una situazione che ha generato nella gente la rassegnazione o addirittura l’indifferenza, diffondendo un generale senso di sfiducia verso lo Stato, da cui ci si sente abbandonati. Ma quale altro sentimento se non questo verso lo Stato che non è capace neanche di liberarci dall’immondizia? Tale evidenza dell’inefficienza pubblica e dell’immobilismo finora riscontrato, assume così il significato più ampio di emblema del costante deficit di sviluppo che il Mezzogiorno vive dall’unità d’Italia, dell’assenza di una politica capace di creare le condizioni per ridurre il divario tra Nord e Sud del Paese, e finisce per diventare l’indicatore del rischio della definitiva e inarrestabile involuzione. Signor Presidente, mi permetto dunque di manifestarLe la viva apprensione e la contrarietà dei miei concittadini riguardo al pericolo di decisioni che possono vedere ancora più martoriato il nostro territorio, provocando danni incalcolabili alla salute della popolazione e alla vita economica dell’area. Ringrazio, e porgo deferenti saluti fiducioso della Sua sensibilità verso una situazione che non può durare oltre”.

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