“Cittadini clientes”, duro attacco alla politica dal Vescovo Nogaro

di Redazione

Il Vescovo Nogaro durante lCASERTA. “La democrazia che viviamo è simile a quella dei romani dove tutti i cittadini erano ‘clientes’. Si deve correre da un padrone all’altro per avere i propri diritti? La democrazia così non esiste, il cittadino non è un numero”.

E’ il duro affondo lanciato dal Vescovo di Caserta, Raffaele Nogaro, durante l’omelia di domenica scorsa nel Duomo di Caserta, in occasione della Festa di San Sebastiano, patrono dei vigili urbani. Era presente, per la prima volta in un cerimonia pubblica, il nuovo prefetto di Caserta Ezio Monaco, assieme alla moglie. Per l’amministrazione comunale sono intervenuti il sindaco Nicodemo Petteruti, l’assessore alla viabilità Antonio Ciontoli e l’assessore ai servizi sociali Adriana D’Amico, nonché il nuovo comandate dei vigili Vincenzo D’Urso con un folta rappresentanza dei suoi agenti. Per la Guardia di Finanza era testimone il comandante colonnello Francesco Mattana e per la questura, in rappresentanza di Carmelo Casabona, il vicario Ciro Coccozza. Una cerimonia religiosa che si è svolta contemporaneamente al “Papa day” di Roma e che ha visto la partecipazione di oltre 200mila persone tra laici e cattolici per rivendicare il diritto di libertà della chiesa, troppo spesso mortificato da minoranze massimalistiche e di bassa cultura. Il Vescovo, pur facendo un altissimo discorso sociale e morale, ha ignorato l’evento e non ha speso una sola parola a difesa della mortificazione subita da Benedetto XVI. “Ti vogliamo bene. Se Nogaro saluta il prefetto Monaco e lpossibile, te ne vogliamo più di prima: non ti fanno parlare? Noi veniamo ad ascoltarti: perché solo così si risponde alla violenza: tu padre Santo, lo sai siamo preoccupati per l’Italia”. Cosi Dino Boffo si rivolgeva a Joseph Ratzinger, proprio in occasione del “Papa day” nell’editoriale dell’Avvenire che era in bella mostra sulla balaustra dell’altare del Duomo. Comunque la “libertà” è stato il primo dei tre temi che il Vescovo ha affrontato nel suo discorso. “La libertà non solo di parole e di espressione – ha detto Nogaro – ma anche diritto al lavoro ed al reddito”. Sullo stato di necessità di tante famiglie sulla precarietà del lavoro, il Vescovo ha richiamato l’attenzione dei fedeli e dei vigili, rivendicando la legittimità di protestare “quando il bene comune è messo in pericolo” o viene male gestito perché “la protesa è l’espressione della democrazia”. “Ho tanta fiducia in voi vigili che siete dei garanti. – ha continuato Nogaro – Bisogna ricordare che il cittadino ha come primo diritto di identità la coscienza. Il cittadino non è un cliente, non è in una posizione di subalternità. Il cittadino non è un suddito, è sempre uguale a qualsiasi altro cittadino. Dio ci ha voluti tutti uguali senza preferenza per nessuno. Nessuno di fronte a Dio è il preferito. Se non troviamo una società di uguali non ci sarà pace”. Poi si è rivolto alle forze dell’ordine ed ai media spendendo un pensiero per gli immigrati: “I loro reati non esageriamoli”. Dopo la cerimonia religiosa, la festa del vigile è continuata nel salone del comando della ex Saint Gobain dove il sindaco, alla presenza dell’assessore Ciontoli, ha consegnato gli attestati e le medaglie al comandante uscente Arturo Russo ed ai vigili Merenda, Pota e Vanore. In serata, il Vescovo ha officiato una seconda messa alle ore 18 nella parrocchia di San Sebastiano, cerimonia presidiata, ancora un volta, da un picchetto d’onore dei vigili urbani di Caserta.

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