I tecnici del Ministero: “Lonardo va sospesa dall’incarico”

di Redazione

Sandra LonardoNAPOLI. Per i tecnici del ministero dell’Interno e degli Affari Regionali Sandra Lonardo, presidente del consiglio regionale della Campania, raggiunta da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, va sospesa dall’incarico.

Il parere sarebbe stato già trasmesso alla Presidenza del Consiglio. La legge, infatti, prevede, tra i casi di sospensione dalla carica, l’emanazione da parte della magistratura di misure coercitive, anche in assenza di condanna. La stessa norma con cui si doveva sospendere il presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro, condannato per favoreggiamento, il quale però stamani si è dimesso dalla carica. Intanto, lunedì il tribunale del Riesame di Napoli valuterà la richiesta di revoca degli arresti domiciliari presentata dai legali difensori della moglie dell’ex ministro Clemente Mastella, coinvolta, assieme ad altri esponenti politici od organici all’Udeur campano, nell’inchiesta avviata dalla Procura di Santa Maria Caputa Vetere. Inchiesta che vede indagato anche l’ex Guardasigilli e che ha aumentato le tensioni tra magistratura e politica. A tal proposito, il vicepresidente del Csm (Consiglio superiore della magistratura), Nicola Mancino, ha dato un giudizio severo sulla misura degli arresti domiciliari applicata nei confronti di Sandra Lonardo: “Personalmente – ha detto Mancino, a margine dell’apertura dell’anno giudiziario a Napoli – ritengo che non ci fossero quelle condizioni che legittimano la custodia cautelare”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sottosegretario alla Giustizia, Luigi Scotti, ex presidente del Tribunale di Roma, che ritiene l’arresto della Lonardo “inconcepibile”.

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