Rifiuti? Una questione di civiltà

di Redazione

rifiuti ad AversaAVERSA. “Visto che tutti parlano della monnezza vorrei anch’io esprimere il mio pensiero”. Così afferma, nella sua lettera inviata in redazione, l’ingegner Michele Ronza di Aversa.

“Innanzitutto ritengo che tutti, dico tutti, amministratori in primis e cittadini, abbiamo colpa di quello che sta accadendo. Un esempio chiarirà meglio le idee. In una qualsiasi città del centro nord, e non solo, l’80% dei cittadini la pensa ed agisce in modo civile; il 20% invece, che vorrebbe agire e pensare in modo incivile, è costretto ad adeguarsi all’80% (se, ad esempio, uno scellerato passa con il semaforo rosso oppure non rispetta la fila alle poste, in banca ecc. viene subito preso, redarguito, multato o altro).

Nelle nostre città accade perfettamente il contrario. L’80% della popolazione la pensa in modo incivile ed il 20%, che vorrebbe agire in modo civile, è costretta ad adeguarsi all’80% altrimenti non vive (ritornando al semaforo o alla file se non ti adegui rimani all’incrocio per l’eternità). Se quello che ho appena detto è vero, essendo gli amministratori parte della popolazione, il gioco è fatto. Di cosa ci lamentiamo.

Purtroppo, per quanto mi riguarda, sono giunto alla conclusione che il problema non ammette soluzione nonostante sia, almeno nei paesi civili, una semplice e banale equazione. Monnezza = Ricchezza mentre nel nostro territorio Monnezza = Schifezza.

Non so se dico cavolate ma non riesco a capire come mai anche i nostri amministratori non mettano in essere un piano per ridurre almeno quanto sta succedendo con alcune regole elementari:

1 – come mai non si organizza una raccolta differenziata, anche fai da te, atteso che il volume della monnezza è rappresentato in gran parte da cartoni, cassette di legno, carta , plastica e vetro. Si potrebbero individuare punti di raccolta in diverse zone della città dove i cittadini (almeno quelli civili) potrebbero depositare i rifiuti riciclabili, l’umido potrebbe essere trasferito in una regione che ha un inceneritore;

2 – come mai non si organizza un servizio di vigilanza (a proposito, ad Aversa ci sono i Vigili urbani) in modo da impedire che gli abitanti dei paesi limitrofi vengano a depositare i loro rifiuti ad Aversa (basta posizionarsi la mattina presso Piazza Crispi per vedere quante auto si fermano e scaricano i loro rifiuti) e che molti sacchi di scarti di pellami finiscano in mezzo alla strada oltre che pneumatici e quant’altro;

3 – come mai le strade di Aversa non vengono spazzate da mesi e mesi; ma c’è qualcuno che viene pagato per far questo;

4 – visto che siamo stati chiamati coglioni da un polentone di Milano e visto che almeno io non ritengo di essere a conoscenza di sistemi alternativi di incenerimento dei rifiuti, non sarebbe il caso di interpellare immediatamente un luminare (credo che esista) che ci dia indicazioni più precise sui dissociatori molecolari che, a quanto sembra, sono il futuro dello smaltimento dei rifiuti perché bruciano tutti i rifiuti indifferenziati senza creare alcun problema e che potrebbe essere costruito in città?

Quello che non possiamo più tollerare è il non decidere nulla in attesa che venga chissà chi e risolva la situazione.

Cari concittadini, caro Sindaco, si devono prendere decisioni anche drastiche; non possiamo più aspettare, altrimenti l’unica soluzione possibile sarà quella di lasciare la città”.

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