Rifiuti, Mariniello: “I cittadini recuperino gli attributi”

di Redazione

Co.sa.dir.ciAVERSA. “La Campania con i suoi lambiti gioielli è da alcuni decenni nelle mani di un sistema di potere che produce monnezza, povertà, insicurezza e criminalità”.Lo afferma ilpresidente del Co.sa.dir.ci di Aversa, Gennaro Mariniello.

“I Campani presenti nel mondo – continua Mariniello – danno ricchezze, idee, talenti, opere di prima grandezza; da noi i residenti sono sempre più poveri, depressi, senza idee, coraggio, passione e volontà. I rappresentanti dello Stato, baraccone sempre più sgangherato, corrotto ed inefficiente, vanno a braccetto con il sistema di potere locale politico-malavitoso esempio delle più turpi monnezze umane. Nei decenni passati la camorra era un’associazione esterna alla politica, oggi la politica campana potrebbe essere condannata – senza appello – per concorso in associazione esterna alla camorra. Se nei decenni passati chi si ammalava di neoplasia moriva per la devastazione causata da quel tumore, oggi l’ammalato oncologico si trova a dover subire l’aggressione di più tumori tra loro apparentemente conflittuali ma convergenti nel devastare l’organismo del malcapitato. In Campania è la stessa cosa! I cittadini sono continuamente torturati da una serie di tumori (politici locali, criminalità, burocrati statali) che li hanno impoveriti, li fanno sempre più ammalare, favoriscono una crescita mostruosa di morti per malattie devastanti, ne impediscono una elementare vita quotidiana, li costringono a vivere accerchiati o imprigionati in un numero imprecisato di inferni di monnezze, fumanti. Le tristi sceneggiate di questi giorni, la mancanza di idee e di scelte concrete per avviare a soluzione un falso problema, spingono sempre più i campani ad emigrare, a sperare di fuggire dalla loro terra, perché pure i Santi si sono scocciati. Il problema è uno solo: il degrado umano ( o monnezza umana) di questi decenni è la causa della devastazione ambientale, dell’avvelenamento delle terre, delle acque e del cielo. Come uscirne? Recuperando gli attributi di cittadini e liberandosi dal marchio d’infamia di servi, sciuscià, sciacquini, prestanome e manovali del sistema di potere politico-malavitoso che sta distruggendo una delle regioni più belle d’Italia e del mondo. E le Autorità, i partiti politici e le altre Istituzioni, tra cui ormai dobbiamo annoverare anche la camorra? Essi hanno ricavato tutti i vantaggi di clan possibili e non s’avvedono che la valanga delle proteste cresce in modo travolgente. E chi ha sguardo lungo può già scorgere le avvisaglie di una guerra civile, di una ribellione violenta verso i ‘responsabili irresponsabili’ di questo disastro chiamato emergenza rifiuti”.

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