Caso Udeur, il figlio di Lucariello: “Mio padre è innocente”

di Redazione

Vincenzo LucarielloAVERSA. “Mio padre è una persona troppo onesta. E i giudici non l’hanno capito. Lo hanno messo in carcere ‘gippini’ poco più che trentenni”.Parole di Luigi Lucariello, figlio di quel Vincenzo, ex segretario del Tar e fino a pochi giorni fa difensore civico della Regione, finito nella tela delle indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere per l’affaire Mastella.

Luigi Lucariello è un avvocato, molto conosciuto in città. Fa parte della sezione civile del foro di Santa Maria Capua Vetere. “Ma ora me ne vergogno. – confessa – Mio padre non ha preso un solo euro da chicchessia. Tante volte gli ho detto: ‘sei un fesso’. Se fosse stato connivente, a quest’ora avremmo una villa a Posillipo. Come nella prima Repubblica. Allora, i politici si arricchirono. Non finirono in carcere e si tennero il bottino. Ed, invece, ora, si monta un caso per nulla. Noi siamo qui, ad Aversa. Nello stesso appartamento di via Modigliani. Da anni. Lavoriamo sodo. Tutti”. L’avvocato Lucariello è preoccupato anche per le condizioni di salute del padre, detenuto dalla settimana scorsa al carcere di Santa Maria Capua Vetere. “Mio padre ha 73 anni. E’ malato di cuore, al quale ha subito un intervento. Soffre di diabete. Alla procura si gioca sulla salute della gente. Si sbatte in prima pagina la vita di una persona onesta per ansie di protagonismo. Il gip ha disposto il carcere per un uomo malato, per un presunto pericolo di inquinamento delle prove. Capisce? Come se mio padre fosse un serial-killer….stiamo vivendo una commedia dell’assurdo. Ha disposto anche una visita medica, per accertare la veridicità dei certificati presentati”. L’avvocato Lucariello denuncia l’assoluta mancanza di solidarietà da parte della sua città, Aversa, dove è nato e vive. “Non una sola telefonata. Da nessuno. Mio padre ha ricevuto più conforto all’interno del carcere, da parte dei due ragazzi con cui condivide la cella, che fuori. La politica locale è fatta di personaggini. Il primo cittadino, il sindaco Mimmo Ciaramella, non mi ha detto una sola parola. Forse hanno paura delle intercettazioni. Forse non vogliono avere niente a che fare con la parte politica avversa. Ma noi non siamo politici. Abbiamo amicizie politiche, è vero, come tutti, del resto”. Neanche l’Udeur, che in consiglio comunale è rappresentato da Paolo Santulli, ha fatto sentire la sua voce alla famiglia Lucariello, in questo momento così delicato e difficile. Lasciati soli, insomma. “E il senatore Giuliano si erge a fare il giustizionalista, dicendo che non è questo il modo di fare politica. Ci spieghi lui, magistrato del Foro di Santa Maria Capua Vetere, qual è il modo suo e dei suoi ‘amici’ di fare politica” – dice. “Mio padre – conclude – non ha commesso alcun reato. Alla fine di questa storia, usciranno i vincitori e i vinti. E ci toglieremo – assicura – tutti i sassolini dalle scarpe”.

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