I Comunisti Italiani accusano l’Arci

di Redazione

Raffaele CopertinoSANT’ARPINO. Non è andato giù al segretario del PdCI di Sant’Arpino, Raffaele Copertino, l’inspiegabile “no” con il quale il presidente della locale sezione dell’Arci, Elpidio Di Cristoforo, ha scelto di non essere in prima linea nella battaglia per restituire il libero accesso alla sala convegni comunale per i santarpinesi.

“Da tempo, come è noto, – dichiara Copertino – i Comunisti Italiani si stanno battendo in tutte le sedi affinché si ponga fine a quel vero e proprio sopruso posto in essere dall’amministrazione Savoia che fa pagare un canone di 35 euro l’ora a quanti vogliono usufruire della sala convegni sita al piano terra del Palazzo Ducale ‘Sanchez de Luna’. Un’operazione che taglia le gambe a quelle associazioni, in particolar modo le giovanili, che non dispongono di ingenti risorse economiche. Nei giorni addietro avevamo inviato una lettera ai locali rappresentanti dell’Arci affinché fossero con noi in questa battaglia che riteniamo di democrazia, proprio perché da sempre consideriamo tale sodalizio un interlocutore adeguato nelle lotte civili. Ma evidentemente l’Arci di Sant’Arpino ha ben poco da spartire con i principi dell’associazione a livello nazionale e regionale, visto che abbiamo ricevuto una risposta a dir poco sconcertante. Il presidente Di Cristofaro – spiega Copertino – non solo ci ha detto no, ma ha motivato tale decisione con ragioni che sembrano tratte pari passo dalla delibera dell’8 marzo 2006 con la quale Savoia e soci hanno imposto questo nuovo balzello ai santarpinesi. Insomma, l’Arci di Sant’Arpino ha sposato in pieno la linea dell’amministrazione comunale, invece di pensare agli interessi di quanti, in particolar modo i giovani, chiedono che gli spazi pubblici siano liberamente usufruibili da tutti, onde apportare ognuno il proprio contributo alla crescita della collettività. E dispiace constatare come il gruppo dirigente dell’Arci sia composto da tutti ventenni, che però evidentemente hanno ragionato in base a criteri tutt’altro che giovanili, pensando bene di non inimicarsi i presunti potenti di turno”. “Pur se rammaricati di essere rimasti soli, – annuncia Copertino – i Comunisti Italiani proseguiranno in questa loro azione,che ha come obiettivo finale quello di arrivare ad una proposta di iniziativa popolare per la cancellazione di questa imposta-sopruso. È indecente che si chiedano dei soldi per tenere dei convegni e dei dibattiti in un luogo che appartiene alla collettività. Un luogo che è possibile gestire e mantenere con le imposte già versate, e che se poi vogliamo dirla tutta andrebbe anche curato maggiormente. Il signor sindaco – conclude – e l’intera giunta farebbero meglio a risparmiare qualche euro per auto blu, consulenze ed incarichi vari, per tenere in uno stato più decente gli spazi pubblici e renderli realmente usufruibili a tutti, così come dovrebbe essere regola in una sana democrazia”.

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