Casapozzano, l”importanza di salvare il Borgo

di Redazione

Borgo di Casapozzano (Orta di Atella - Ce)ORTA DI ATELLA. Vorrei proporre una riflessione in merito a ciò che bisognerebbe fare in difesa del borgo di Casapozzano.

Dopo il sequestro del cantiere, l’esposto inoltrato da Legambiente, l’interrogazione parlamentare presentata dal deputato Arturo Scotto e la relazione presentata durante l’Assise di Napoli tenutasi il 25 novembre 2007 presso Palazzo Marigliano, ora tocca ai cittadini del borgo e della città di Orta di Atella. Sono loro, in questo importante momento, a dover prendere parte a una iniziativa pubblica in cui vengano rinnovate e rafforzate le ragioni di questa causa. Tocca a loro, dunque, essere presenti e responsabili nei confronti di un problema che solo con il loro interessamento diretto può essere affrontato. Mi chiedo e chiedo, quindi, come non sia ancora partita l’idea di creare un comitato, operativo nella tutela e nella valorizzazione del sito, attivo nel campo della sensibilizzazione ed educazione al riconoscimento dell’importanza del patrimonio culturale del territorio. Un comitato vigile, osservatore, propositivo. Questo potrebbe davvero essere un primo passo verso la riscoperta del coraggio civico e dei valori a esso associati. I cittadini hanno una responsabilità nei confronti del territorio in cui vivono: devono difenderne la bellezza, la storia. Ma hanno soprattutto il diritto di pretendere una migliore qualità della vita. La Campania è la regione più inquinata d’Italia, quella in cui l’abusivismo edilizio, anziché diminuire, aumenta stravolgendo interi territori, mortificando le città, assediando i luoghi storici con scelte urbanistiche scellerate. Orta di Atella ne è un esempio lampante. Di fronte a tale stato di cose non posso non pensare che se tutto ciò accade è in gran parte per una diffusa assenza di cultura civica. I cittadini hanno la loro parte di responsabilità: con la loro indifferenza, la loro mancanza di sensibilità e non per ultimo con il loro individualismo che li vede chiusi nel loro mondo privato, che non prevede un minimo d’interesse per la dimensione pubblica, per quella cura della città in cui si esplica la vera essenza della politica. Avere cura della polis: questa è la quintessenza della politica. Sentirsi parte e prendere parte alla gestione della Res Publica, della cosa pubblica, è la caratteristica fondante dell’essere cittadini. Senza questa tensione si diventa semplicemente “abitatori”anonimi, indifferenti e “complici”di tutto il brutto che ci viene vomitato addosso”!

da Antonio D”Agostino
Presidente associazione culturale “Periferica”
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