Italia alias Ridicolandia

di Redazione

copertina tedesca I seri problemi dell’Italia li conoscono tutti: malavita organizzata, disoccupazione, spreco del denaro pubblico, ingovernabilità ecc. È bene, quindi, che il Governo e le istituzioni si occupino, principalmente, di risolvere tali emergenze.

Non bisogna dimenticare, però, che l’economia nazionale si basa anche sull’immagine che gli stranieri hanno dell’Italia: buon cibo, arte meravigliosa, monumenti immortali, cultura a iosa, clima mite, paesaggi incantevoli ecc. Difendere l’immagine dell’Italia è, quindi, interesse di ogni cittadino. Il perché è presto detto: il ritorno economico derivante dai milioni di turisti che, ogni anno, visitano “il bel paese”, serve a non farci subissare di tasse più di quanto già accade. Con un’inquietante frequenza, però, stanno accadendo eventi che minano alla base quel poco d’affidabilità che ancora possediamo come popolo e come nazione. Certo, nel complesso degli accadimenti che quotidianamente, riempiono pagine e pagine di notiziari, quelli che mi accingo a citare sono ben poca cosa. Non bisogna dimenticare, tuttavia, che la percezione di un “evento”, per noi italiani, che siamo abituati, per nostra sventura, a sentirne di tutti i colori, può essere molto diversa da quella di un tedesco, uno svedese o un giapponese. I recenti casi, che da qualche giorno tengono “banco” sui media nazionali ed internazionali, dovrebbero farci riflettere su quale futuro ci aspetta se continueremo con quest’andazzo.

Il primo caso, al quale faccio riferimento, è quello del tale Vittorio Emanuele e del tal Emanuele Filiberto di Savoia. Uso questo tono sprezzante perché questi due signori, con altrettanta arroganza ebbero l’ardire di scrivere all’amatissimo Presidente della Repubblica Italiana Alessandro Pertini, per tutti noi Sandro, chiamandolo semplicemente senatore Pertini. Ebbene, questi due signori hanno avuto ancora una volta il coraggio di avanzare pretese, chiedendo i danni allo Stato Italiano per le sofferenze subite durante il lungo esilio. Devo riconoscere che passare tutte le giornate senza fare un bel niente, tra cocktail party e feste a Ginevra o Montecarlo può diventare effettivamente noioso. Non fosse altro per il fastidio d’incontrare tutte quelle gran facce da ex nobili. Da questo, però, a ricoprire l’Italia di ridicolo ce ne corre. I commenti della stampa straniera sono stati feroci. Una nazione che permette a tali personaggi di avere uno spazio televisivo come Porta a Porta a disposizione, per sparare baggianate a ripetizione, è destinata a fare una brutta fine. E’ mai possibile che Bruno Vespa, Cossiga ed affini non abbiano null’altro da fare? Ed è proprio necessario sentir dire a “Domenica In” che il loro degno avo non aveva colpe per aver firmato l’infami leggi razziali? La cosa più giusta da fare sarebbe quella di citare i tre (non dimentichiamoci della “simpaticissima” madre) per i danni causati a tutti noi. Un paio di miliardi d’euro potrebbero bastare.

Altro episodio da citare per l’enorme danno che ci sta causando all’estero, è quello che ha avuto come protagonista lo sciagurato Rom che dopo aver ammazzato, perché ubriaco, quattro ragazzi nelle Marche, è stato “condannato” a scontare la pena in un Residence di San Benedetto del Tronto. Capite. In un Residence! Una notizia del genere, oltre ad essere semplicemente vomitevole per noi italiani, è per un tedesco o un inglese, come una colata di vetro fuso nelle orecchie. Se a questo aggiungiamo, poi, che un degno emulo di Fabrizio Corona ha deciso di fare notizia offrendo un contratto pubblicitario milionario all’assassino in questione, possiamo senz’altro affermare che la “frittata è fatta”.

Terzo ed altrettanto eclatante episodio di “malaitalianità” è quello legato allo sceneggiato televisivo dedicato a Totò Riina. Il titolo è già tutto un programma: “Il capo dei capi”. Se a questo aggiungiamo che il personaggio in questione è ancora vivo, che il proprietario (reale) della televisione sulla quale è stato mandato in onda il panegirico del mafioso, per usare un simpatico eufemismo, all’estero non gode di “buona stampa”, possiamo anche in questo caso affermare che il danno fatto è incalcolabile.

Ci lamentiamo, poi, quando i settimanali tedeschi, per descrivere la situazione italiana, mettono in copertina dei piatti di spaghetti fumanti con una P38 poggiata sopra. Ma vergogniamoci una buona volta!

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