Caduta l’ultima cortina di ferro: Europa più grande

di Angela Oliva

Abolizione della frontiera che divideva l'Italia dalla Slovenia.Un’Europa ancora più estesa da ieri sera quando allo scoccare della mezzanotte, le 23 italiane, sono state eliminate le frontiere di altri nove Paesi.

Inglobate nello spazio Schengen le dieci nazioni che hanno aderito nel 2004 all’Unione Europea: Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Lettonia, Estonia, Lituania e Malta, meno Cipro, che farà il suo ingresso a marzo, insieme alla Svizzera. In tutte le frontiere è stata grande festa per celebrare questa storica unione, anche in Italia a mezzanotte è caduto il confine tra Gorizia e Nova Gorica (Slovenia), due città confinanti divise da decenni dalla frontiera che un tempo coincideva con la Cortina di ferro. Le due sbarre al varco della Casa Rossa sono state sollevate dai due sindaci delle città in questione, Ettore Romoli e Mirko Brulc, tra una moltitudine di cittadini italiani e sloveni in festa. Dopo il sollevamento delle sbarre c’è stato un brindisi di augurio seguito da numerose manifestazioni come la “Notte Bianca” a Gorizia con spettacoli, negozi e locali aperti e il secolare castello, simbolo della città, illuminato per la celebrazione. “È un momento storico – ha commentato il sindaco di Gorizia Ettore Romoli – soprattutto per le nuove generazioni, che cresceranno in un modo diverso da noi, purtroppo abituati alle divisioni”. La caduta dell’ultima cortina di ferro porterà ad una circolazione libera in quasi tutta l’Europa con ripercussioni anche per quanto riguarda il turismo e le attività commerciali estere. Non mancano le paure per l’immigrazione clandestina con conseguente diffusione di criminalità, in merito a ciò il direttore generale di Frontex, l’agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne dell’Unione, Ilkka Laitinen, ha spiegato che l’abolizione delle frontiere interne indica la perdita di uno strumento molto efficace per la lotta all’immigrazione illegale. Anche se nell’area Schengen il Sis, il sistema di informazione Schengen, raccoglie 22 milioni di dati sulle persone ricercate, scomparse e non ammissibili oltre a quelli sui beni rubati. Per rendere possibile l’allargamento della zona di libera circolazione tutti i paesi coinvolti hanno dovuto adeguare i loro sistemi di controllo, di scambio di informazioni, di protezione dei dati e di politica ma per poter viaggiare senza passaporto o carta d’identità, anche negli aeroporti, si dovrà aspettare marzo del prossimo anno.

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