Conclusa la sesta edizione di “Villanelle Tarantelle Ciaramelle”

di Redazione

Co.Sa.Dir.CiAVERSA. Successo di pubblico e di critica, occasione di solidarietà e donazioni lo scorso giovedì 6 dicembre presso il cine-teatro Metropolitan di Aversa dove il comitato civico Co.Sa.Dir.Ci. ha organizzato la sesta edizione di “Villanelle Tarantelle Ciaramelle”.

Davanti ad un pubblico partecipe e particolarmente entusiasta si sono esibiti numerosi artisti della nostra terra, donando agli intervenuti una serata di piacevole intrattenimento. Sotto la direzione artistica dell’impareggiabile maestro Enzo Anoldo si sono esibiti i maestri Giuseppe Baldini, Gino Barbato, Carmelo Cimino, Enzo d’Amelio, Francesco Gravina, Gianni Ilardi, Fabio Lombardi, Antonio Natale, Nicola Orabona, Sasà Pelosi. Le soprano Filomena Musco ed Ira Orabona, il tenore Raffaele Russo, la esplosiva Antonella Scintilla e la soave Piana Capobianco hanno condotto i presenti nei diversi generi musicali antichi e moderni, cantando in napoletano e francese, in italiano ed inglese. La “Norman Orchestra” dei ventenni Edoardo Amirante, Saverio Cervo, Luigi Marzano, Sasà Nicolò e Luigi Pelosi ha rappresentato la cartina di tornasole di un futuro di grandi successi. Il maestro Paolo Fagnoni ha accompagnato con le vibrazioni, ora dolci ora potenti, del suo mandolino, nel mondo dei sentimenti e delle passioni. Le allieve della scuola media “De Curtis” di Aversa, guidate dalla maestra Emiliana Virgilio, hanno allietato con canti e coreografie di pregio la manifestazione. Ha presentato con grazia e vivacità Ninà de Simone. Durante la manifestazione sono stati consegnati a don Pasqualino De Cristofaro il ricavato della prima edizione “DolceAversa”, tenutasi a settembre ed alla dottoressa Beatrice Borrelli dell’associazione “Giorgio Lubrano” il ricavato della quinta edizione di “Musica nei Cortili” tenutasi a giugno. Il Co.Sa.Dir.Ci. ringrazia tutti gli sponsor e coloro che consentono di continuare a far crescere questi momenti di luminosa solidarietà in un’epoca ed in una terra “naturalmente bella ma umanamente degradata”.

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