Una folla commossa ai funerali di Gabriele Sandri

di Redazione

il feretro di Gabriele Sandri portato fuori dalla chiesaROMA. In migliaia hanno partecipato ai funerali di Gabriele Sandri, il tifoso laziale ucciso da un colpo di pistola sull’autogrill nei pressi di Arezzo. Numerose delegazioni di tifosi di tutte le squadre italiane hanno accolto la bara del 26enne al suo arrivo nella chiesa di San Pio X a Roma.

Corone di fiori di gruppi ultras e testimonianze di supporter di Torino, Sampdoria, Taranto, Cremonese oltre a quelle di laziali e romanisti. PerGabriele, all”entrata nella chiesa, un grande striscione bianco con una scritta nera: “”Ciao Gabriele, da oggi sarai sempre un angelo nel cielo”” firmato dagli amici della Balduina. Presente ai funerali il sindaco di Roma Walter Veltroni. Il primo cittadino della capitale ha abbracciato padre, madre e fratello del tifoso laziale ucciso e poi si è collocato, in piedi, su un lato della navata. Presenti, inoltre, il vicepresidente del Coni e presidente della federazione ginnastica, Riccardo Agabio, l”intera squadra della Lazio e il capitano della Roma Francesco Totti. E” mancato il presidente della società biancoceleste Claudio Lotito, a cui la Questura avrebbe detto di non presenziare per questioni di sicurezza. Fuori dalla chiesa, tra le varie corone di fiori, anche quella del Coni con la scritta “Comitato olimpico nazionale italiano”. Una folla commossa ha atteso l’inizio della cerimonia,accompagnata dalle notedel brano”Meravigliosa creatura” di Gianna Nannini.

Intanto, l”accusa per il poliziotto Luigi Spaccarotella, 31 anni di Varese, da dieci in servizio, che ha sparato domenica all”autogrill di Arezzo, starebbe passando da omicidio colposo a omicidio volontario, mentre sono ancora in corso di accertamento da parte degli inquirenti le indagini che dovranno stabilire una volta per tutte cosa sia veramente successo domenica mattina nell”area di servizio Badia al Pino sull”A1. “Ci sono due testimoni chiave nella vicenda ed entrambi escludono che l”agente sia inciampato”, ha spiegato il procuratore capo di Arezzo Ennio Di Cicco. Secondo l”avvocato difensore della famiglia Sandri, Michele Monaco, il 26enne deejay (detto “Gabbo”) dopo essere stato raggiunto al collo dal proiettile sarebbe morto in pochi minuti per emorragia. “L”azione, così come è stata descritta, configura il dolo tanto da poter fare emergere l”ipotesi di omicidio volontario”, ha detto il legale. Si attende, comunque, il raffronto tra i risultati dell”autopsia con quelli delle analisi balistiche. Secondo le prime ipotesi, Spaccarotella sarebbe salito su una collinetta dell”area di servizio opposta a quella dove c”era l”auto Sandri. Collinetta dovec”è ancora un escavatore per alcuni lavori in corso. Da quell”altezza avrebbe esploso il colpo. E qui i due testimoni di cui parla il procuratore confermerebbero. Il proiettile ha percorso una distanza di circa 66 metri, superando quattro corsie autostradali, superando anche la barriera tra i due sensi di marcia. Il colpo, dunque, avrebbe avuto una traiettoria orizzontale anche se c”è un dislivello di 6-7 metri tra il punto da cui è partito lo sparo e quello dove transitava la vittima.

E stamani, nel carcere di Regina Coeli, sono iniziati gli interrogatori dei quattro giovani arrestati domenica sera per la guerriglia scatenata a Roma in seguito alla morte del tifoso laziale. Gli indagati sono Claudio Gugliotti, Saverio Candamano, Valerio Minotti e Lorenzo Sturiale e sono ascoltati dal gip Enrico Imprudente. Le accuse sono di lesioni, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Per Gugliotti e Candamano potrebbe esserci anche l”aggravante delle finalità di terrorismo in quanto accusati di aver partecipato all”assalto del commissariato di polizia di via Guido Reni.

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