Prodi si salva ancora: Finanziaria approvata

di Antonio Taglialatela

Romano ProdiROMA. E Prodi si salva ancora. Il Senato ha approvato nella tarda serata di ieri la manovra Finanziaria con 161 voti favorevoli e 157 contrari. Ora la parola passa alla Camera dove non dovrebbero esserci intoppi dal momento che a Montecitorio il centrosinistra gode di una cospicua maggioranza.

All’Unione è mancato l’apporto del dissidente di sinistra Franco Turigliatto, mentre ha beneficiato di quello dei senatori a vita Montalcini, Ciampi, Scalfaro, Colombo (anche stavolta determinanti), nonché di quello dei diniani, in forse fino all’ultimo momento.

Francesco CossigaL’altro senatore a vita, Francesco Cossiga, invece ha votato contro assieme al centrodestra. Il presidente emerito della Repubblica non ha parlato della Finanziaria perché, come ha detto, gli è stato insegnato che “i bilanci sono tutti falsi”. Si è invece dilungato sulla battaglia di Balaclava “dove 600 cavalieri, nella guerra con la quale il Regno di Sardegna acquistò un posto nel concerto delle Nazioni europee, furono tutti sterminati dal fuoco nemico. Tranne il comandante che qui non c’è (probabilmente ce l’aveva con Berlusconi, nda). Cossiga si è dunque identificato in uno dei lancieri britannici che nel 1854 parteciparono, nei pressi del campo inglese di Balaclava, alla famosa carica dei 600 contro un’offensiva dei russi. Una battaglia disperata, quella dei britannici, i quali erano circondati su tre lati dal nemico. E sempre nella giornata di ieri lo stesso Cossiga, in vena di paragoni storici, aveva identificato Lamberto Dini nel generale prussiano Blucher, il quale offrì aiuto determinate agli inglesi per sconfiggere Napoleone (di nuovo il Cavaliere?, nda) a Waterloo.

Tornando alla manovra da 11,7 miliardi di euro approvata, soddisfazione da parte del premier Romano Prodi, che replica non solo all’opposizione ma anche ai “critici” della sua maggioranza, come lo stesso Dini e Willer Bordon: “I conti si fanno a fine legislatura. Sono tranquillo. La manovra approvata oggi è di grande successo. Nei prossimi mesi arriveranno i frutti. Non ho dubbi che siamo entrati in una nuova fase della nostra politica. Adagio, adagio, si vedranno i frutti del buongoverno”. Tuttavia, durante il suo intervento in aula, Dini è stato chiaro: “Votiamo a favore, ma l’esecutivo non è in grado di superare questa crisi. Occorre un governo diverso e una maggioranza diversa, saranno le forze politiche a determinare come uscire da questa situazione”. Per il neo segretario del Pd, Walter Veltroni, il fatto che la manovra non sia stata approvata con il voto di fiducia rappresenta “una grande sconfitta per il centrodestra”.

Ma secondo il leader dell’opposizione l’implosione c’è stata: “Le dichiarazioni del presidente Dini e del senatore Bordon hanno sancito la fine di questa maggioranza e di questo governo”.

Tra i provvedimenti approvati, l’articolo 93 sulla stabilizzazione dei precari nella pubblica amministrazione, la cui via maestra saranno i concorsi pubblici; la “class action”, ossia la possibilità per i consumatori di partecipare a cause collettive contro società fornitrici di beni o servizi (decisivo il voto favorevole dato per errore dal senatore forzista Roberto Antonione); il tetto di 274mila euro agli stipendi dei manager pubblici (per i contratti in corso lo stipendio sarà ridotto del 25% ogni anno per quattro anni, fino ad arrivare al limite fissato).

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