Meredith, Sollecito vuole essere interrogato dal pm

di Antonio Taglialatela

Raffaele SollecitoPERUGIA. Vuole essere interrogato dal pm Raffaele Sollecito, il giovane pugliese in carcere, assieme all’ormai ex fidanzata Amanda Knox, per l’omicidio di Meredith Kercher.

Il colpo di scena arriva pochi giorni dopo l’arresto in Germania dell’ivoriano Rudy Hermann Guede, ritenuto il “quarto uomo” che partecipò al delitto, e la scarcerazione del congolese Patrick Lumumba, che resta comunque indagato. Sollecito dovrebbe essere ascoltato il 29 novembre, il giorno prima dell’udienza del Tribunale del Riesame, che dovrà decidere se confermagli o meno la custodia cautelare. Potrebbe rivelare particolari finora sconosciuti dell’omicidio della studentessa inglese, lui che sta vedendo la sua situazione aggravarsi giorno per giorno. Sembra infatti che stia decadendo l’alibi del computer. Il giovane ha sempre dichiarato che nella notte tra il primo e il due novembre era a casa, davanti al pc, ma i controlli della polizia postale lo smentirebbero: tra le 21.10 e le 5.32 non ci sarebbe stata “interazione umana” sulla tastiera e su internet. Le perizie effettuate dagli esperti incaricati dai suoi legali, invece, sostengono che lui abbia usato il computer fra le 19.33 e l’1.33.

Intanto, i riscontri della polizia scientifica confermerebbero che Rudy Hermann Guede avrebbe avuto un rapporto sessuale con Meredith la sera dell’omicidio. Tracce compatibili col suo dna sono state ritrovate sulla carta igienica del bagno dell’appartamento della studentessa inglese e sullo spazzolino da denti rinvenuto nell’abitazione dello stesso ivoriano. Un rapporto che, secondo gli investigatori, fu “non completo e violento”. Il 21enne sarà estradato non prima del 10 dicembre e, nel frattempo, dal carcere di Coblenza, racconta la sua versione: dive di essere stato a casa di Meredith quella sera ma, appena entrato, è stato colto da un improvviso mal di pancia. Mentre era in bagno ha sentito gridare. “E stato un ragazzo italiano, uno che non conosco. L’ha aggredita, accoltellata ed è scappato. Ho cercato di salvarla ma poi sono scappato perché in preda al panico” afferma Guede.

Un’accusa che Guede sembra rivolgere a Raffaele Sollecito, a meno che non sia coinvolto qualcun altro nella storia. Gli inquirenti, però, pensano che l’omicidio rientri nel rapporto che aveva la studentessa americana Amanda Knox con Sollecito e con Guede. La coinquilina di Meredith, dunque, sarebbe al centro del delitto: sull’impugnatura di un coltello da cucina di Raffaele sono state rinvenute sue tracce biologiche, mentre sulla lama quelle di Meredith. Resterebbe da capire il motivo del delitto e i rispettivi ruoli. Amanda, tuttavia, continua a dichiararsi innocente, anche se in modo poco comprensibile. In un suo memoriale, scritto di getto a seguito del primo interrogatorio, dice che “la verità è che non esiste una verità…Confondo il sogno con la realtà”. Anche Raffaele si dichiara estraneo ai fatti ed è forse proprio in virtù degli ultimi sviluppi che lo comprometterebbero che avrebbe deciso di parlare e, forse, svelare la verità.

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