Il paradosso di Valerio Zanone

di Redazione

 Grandissimo successo per la raccolta di firme proposta da “Viva la Svizzera”. La nota compagine politica elvetica ha messo nel carniere un altro gran successo. Questa volta si è trattato di forzare il governo centrale ad emanare una legge, valida su tutto il territorio elvetico, per vietare alla neve di sciogliersi non prima dell’arrivo della primavera.

Al momento di “andare in stampa” ancora non c’era giunto il risultato finale, ma dai primi “exit-poll” ci risulta che il dato riguardante i favorevoli sfiora il 99,99%. Solo uno sparuto gruppetto di extracomunitari provenienti dai caldi mari del sud, sembra che non abbia voluto firmare, protestando contro l’iniziativa e gridando, tra l’altro, slogan come: “Iesce, iesce sole” e “Chi su pensav che in svizzera ci si puzzava accussì ru fridd”.

Comunque il dinamico e sempre verde, pardon, sempre rossocrociato presidente di “Viva la Svizzera” ha promesso di non fermarsi qui. Ai suoi elettori, nel corso di una conferenza stampa, tenutasi sul terrazzo panoramico del Rifugio Alpino “Fede, Speranza e fateci la Carità di togliervi dalle palle… di neve” ha annunciato altre geniali iniziative.

La prima raccolta di firme intende proporre all’O.N.U. di allungare (con effetto retroattivo) la durata dell’anno solare, passando dagli attuali 365 a 4.328,9 giorni, pari alla durata dell’anno sul pianeta Giove. Il geniaccio, in questo modo non avrebbe più 71 anni ma solo 6. Così chi lo ha “sfottuto a morte” perché giocava a nascondino non avrebbe più niente da ridire. Inutile dire che la proposta ha visto l’entusiastico consenso di tutti gli anziani deputati e senatori “vivalasvizzerioti”. L’unica ad opporsi la deputata Lara Chelagna che con questo sistema passerebbe dagli attuali 32 a solo 2 anni e sei mesi, età nettamente sotto la soglia minima fissata per poter entrare nel parlamento: tre anni.

Ma non finisce qui. Il nostro geniale Presidentissimo ha partorito un’altra stupenda idea: la raccolta delle firme per impedire alla maggioranza di rompere le balle con la raccolta delle firme per contestare l’opposizione. A chi gli faceva notare che di paradossi (o antinomie) simili non se ne vedevano più dai bei tempi di Zenone o da quelli di Bertrand Russell, il nostro genialoide simpaticone rispondeva “Io Valerio Zanone l’ho conosciuto nel 2006, durante una visita di cortesia che ho fatto ad un mio collega presso il parlamento italiano”. Gli esterrefatti presenti facevano notare al Presidente che non di “Zanone” si trattava, ma di “Zenone d’Elea”. Il filosofo presocratico che Aristotele in un suo scritto aveva definito lo scopritore della Dialettica. “Strano” mormorò il Presidente “Ero convinto che Aristoteles avesse giocato dopo Socrates, non prima…”. Ai quasi svenuti astanti non rimaneva altro che alzare bandiera bianca, quando il nostro se ne uscì con un’altra delle sue: “Ma poi Russell ha fatto pace con Garrison?”. “Noo… Presidente, quelli sono Brian e Garrison, i coreografi di Maria de Filippi. Non hanno niente da spartite con Bertrand Russell l’autore della famosa antinomia del barbiere. “In un villaggio, tra i suoi abitanti uno ed uno solo è il barbiere, un uomo ben sbarbato. Sull”insegna del negozio c’è scritto “il barbiere rade tutti – e unicamente – coloro che non si radono da soli”. La domanda a questo punto è: chi rade il barbiere?”. E il presidente: “Ma è semplice faccio venire dall’Italia Diego Dalla Palma. Mi costa un occhio della testa, ma così risolvo il problema”. “Ma no, Presidente, Dalla Palma è un professional make-up, non è un barbiere” e lui di rimando “E va bene, allora chiedete a Juan Carlos se mi può mandare quello di Siviglia”.

A quel punto tutti i presenti hanno iniziato freneticamente una raccolta di firme per farlo internare. Primi firmatari: il Presidente del Cantone di lingua tedesca Dünn e il Presidente del Cantone di lingua italiana Casechiuse.

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