Finanziaria, slitta il voto finale al Senato

di Antonio Taglialatela

Aula del SenatoROMA. Slitta a domani sera o a venerdì mattina il voto finale sulla Finanziaria da parte del Senato. Motivo, le proteste del centrodestra, che chiede più tempo sull’emendamento (articolo 91) relativo alla riformulazione della norma sugli stipendi ai dirigenti pubblici, resasi necessaria per ottenere il voto favorevole dell’Udeur di Mastella.

Dopo la terza riunione dei capigruppo, il presidente Franco Marini ha comunicato che l’Aula proseguirà l’esame fino alle 21 di oggi, per poi tornare a riunirsi domani dalle 9.30 fino alle 14 e dalle 16 alle 21 nel pomeriggio, e se necessario venerdì mattina alle 9.30.

Otto ore di stallo, dopo le quali, alle ore 18.38, il Senato ha approvato l’articolo 92 che fissa un tetto del 35 per cento alla spesa per il lavorio precario o flessibile nella pubblica amministrazione. Lo stesso articolo prevede il taglio del 10% degli straordinari nella pubblica amministrazione, compresi i corpi di polizia, le forze armate e i vigili del Fuoco.

Intanto, è scontro tra maggioranza e opposizione, con un botta e risposta tra Anna Finocchiaro e Renato Schifani. “L’opposizione ha subito una sconfitta così bruciante che è mossa dalla forza della disperazione. Mi aspetto gesti ancora più eclatanti, ma noi siamo sereni”, dice la capogruppo dell’Ulivo. “L’opposizione ha vinto la sua battaglia. La Finanziaria sarà votata tra domani sera e venerdì mattina”, risponde il capogruppo dei senatori di Forza Italia. “Schifani ha omesso di dire che la proposta di votare la Finanziaria domani sera con la possibilità eventuale di andare a venerdì l’ha fatta l’Unione unita”, ha replicato la Finocchiaro.

In vista del voto di domani, la senatrice a vita Rita Levi Montalcini si è detta disponibile a rinviare il suo viaggio all’estero per poter essere presente alla votazione, mentre l’altro senatore a vita Oscar Luigi Scalfaro domani potrebbe essere assente, mentre l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi non dovrebbe mancare. Sulle intenzioni di voto, incerta la posizione di Lamberto Dini e degli altri suoi due senatori, mentre sicuri i “si” del senatore dissidente della sinistra Fernando Rossi e dell’ex senatore di An Domenico Fisichella. L’altro dissidente della sinistra Franco Turigliatto ha invece dichiarato non partecipare più ai lavori, così come l’ex Idv Sergio De Gregorio, oggi all’opposizione. Con queste due assenze si abbasserà il quorum di votanti. Da Alghero, il premier Romano Prodi si mostra tranquillo nonostante il rinvio: “Certamente mi sarebbe piaciuto di più che si votasse oggi, ma lo ritengo un fatto procedurale e non di sostanza. Domani avremo un voto positivo”.

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